I nazional-bolscevichi russi: “Attentato eseguito dallo Stato islamico, ma i mandanti stanno in Ucraina”

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Il coordinatore del partito fondato da Eduard Limonov: “A Mosca non prevale la paura, nei momenti più difficili il popolo è capace di unità”

ROMA – “Nei momenti storici più difficili la società russa si dimostra sempre capace di unità” scandisce Mikhail Aksel, 27 anni, coordinatore dei partito dei nazional-bolscevichi che fu dello scrittore e dissidente Eduard Limonov. In un’intervista con l’agenzia Dire, dopo gli almeno 137 morti dell’attentato alla sala concerti Crocus City Hall, è su questo che insiste il militante.

“NON PREVALE LA PAURA MA IL DESIDERIO DI AIUTARE”

“A prevalere in questi giorni tragici non è stata la paura, ma l’unità e il desiderio di aiutare” evidenzia Aksel: “Già sabato mattina c’erano lunghe code nei centri per le donazioni di sangue, mentre le associazioni di volontariato garantivano assistenza psicologica gratuita; ancora oggi poi tante persone continuano a portare fiori di fronte all’ingresso della Crocus City Hall per commemorare i defunti”. Nell’intervista si parla anche di responsabilità, tutte da accertare. C’è una rivendicazione del gruppo Stato islamico e c’è poi la pista ucraina accreditata dai servizi di sicurezza russi e dallo stesso presidente Vladimir Putin. “Qui a Mosca tanti sono convinti che Kiev abbia partecipato alla preparazione dell’attentato e che i terroristi arrestati siano stati solo gli autori materiali” dice Aksel. “Anche io la penso così”.

fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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