Grande successo della nota Pittrice Claudia Salvadori al Premio Nazionale di poesia, letteratura e arti visive del Comune di Sant’Angelo Le Fratte, istituito dal Sindaco Michele Laurino con delibera di organizzazione onorifica a International art Prize Giotto, di cui è Presidente il Critico d’arte Melinda Miceli.
Lo spirito di una natura montana incontaminata, delle sue tradizioni, della sua sacralità di luogo dell’Arcangelo Michele e dell’Acqua nel Comune più dipinto d’Italia ha trionfato nello storico evento, radunando grandi firme della Cultura dalla squadra di International art Prize Giotto per immortalare bellezza, ispirata alla vera tradizione della Cultura italiana.
Presenti il Presidente Svimar Giacomo Rosa, il Vice Presidente Pietro Calabrese.
Primo Premio Pittura a Claudia Salvadori “Per l’incanto magico del suo segno incisivo e magistrale”. Rivelazione magistrale ed evocativa di paesaggio dell’anima letterario di atmosfera surreale. Di seguito mia recensione all’Opera in oggetto.
“Lo spirito della natura è presente ovunque e insorgendo nella tela come stato di coscienza elevato ed acquisisce valore simbolico immenso. Rispecchia l’era dell’illuminazione che viene evocata nella figurazione della donna simbolo di pienezza e perfezione.
L’artista vuole evocare la trasformazione che può avvenire nella donna perché le energie femminili vengono lasciate libere di separarsi e dissiparsi per spiccare il volo, altresì perchè la fragilità della donna è nota come recettività, interiorità e oblatività. L’opera allude al mistero dell’esistere nel corpo femminile, luogo in cui è racchiusa e circola la vita affinché, a sua volta, venga offerta, non a caso la presenza del simbolo della rosa come passione e redenzione delle anime irrompe nell’Opera per comunicare un nuovo incipit. La donna è un archetipo platonico dotato di forza propria, espressione della grande Madre, del Caos; qualcosa che assume una sua vis, una matrice da cui sorge la vita, che su questa tela appare attraverso i fiori e le linee curve, con ornamenti vegetali.
Le rosa di paradisi e giardini, nell’immaginario Occidentale e Orientale, si allinea in un’unica dimensione nei sogni e nei desideri di chi ama la simbologia silenziosa della sua esistenza per evocare sensualmente, la ricreazione dell’anima, le meraviglie del creato perdute. La rosa proietta lo spettatore nella dimensione del sacro. Presente in molte opere alchemiche del periodo medievale, la rosa di Claudia Salvadori sembra seguire la geometria del fiore dell’Apocalisse i cui quattro petali rappresentano i quattro elementi della natura (Fuoco, Acqua, Terra, Aria) perfettamente equilibrati. Questo equilibrio sta a significare il rifiorire per generare in tal modo l’Armonia.
Intriso di estetismo anglosassone con le sue linee ornamentali e dinamiche e il colorismo dal forte pathos, vuole evocare in questo terribile periodo epocale, un ritorno alla natura del mondo, inteso come fenomeno creativo eterno e naturale nell’attesa di un’evoluzione creativa e di una continua rigenerazione organica.
Dott.ssa Melinda Miceli Critico d’arte