La Val di Cembra, in Trentino, suscita sempre forti emozioni, con i suoi vigneti eroici, i suoi paesaggi scoscesi e pettinati da una serie infinite di filari che in orizzontale disegnano percorsi affascinanti. La Val di Cembra è una valle che confina con le Dolomiti di Fiemme e Fassa, è un percorso di avvicinamento a questi angoli estremi con le curve modellate da monti e colline dolci, in cui le vigne la fanno da padrone. La viticoltura è storica ed eroica, risale ad epoca etrusca. Il paesaggio è terrazzato e i muretti a secco disegnano 700 chilometri di lunghezza, talmente preziosi che sono stati nominati Patrimonio dell’Unesco. In questo angolo di mondo, a due passi dal paese di Cembra, ecco Villa Corniole, dieci ettari di vigne e diversi collaboratori che conferiscono le uve giuste e credono nel loro progetto. E’ una cantina che proviene da un 2023 di grande soddisfazione e da un inizio 2024 davvero entusiasmante, con diversi riconoscimenti entrati nel palmarès aziendale. L’abbiamo scoperta e conosciuta nel corso del recente Vinitaly a Verona.
“La nostra presenza – spiegano Sabina, Linda e Sara Pellegrini, nuova generazione della cantina di Giovo (TN), condotta insieme ai genitori Onorio e Maddalena – ha l’obiettivo di raccontare al pubblico di esperti e di appassionati di settore i nostri vini anche attraverso la massima valorizzazione del territorio nel quale nascono. Conoscere la Valle di Cembra, la sua orografia e le sue caratteristiche pedoclimatiche, è infatti fondamentale per poterne apprezzare al meglio il vino e cogliere la caparbietà e l’impegno che si celano dietro a queste produzioni di viticoltura eroica”.
Ospite d’onore le bollicine di montagna Trento doc, sempre più in ascesa per l’azienda, con il tasting della linea Salísa, che ha ottenuto importanti riconoscimenti negli ultimi anni, tra cui quello del concorso internazionale Champagne & Sparkling Wine World Championship. Abbiamo degustato il dosaggio zero, 100% Chardonnay, un prodotto che si identifica molto bene con il territorio circostante.
Non poteva mancare la degustazione di Müller Thurgau, simbolo della Valle di Cembra, realizzato con uve provenienti da otto vigneti diversi. Il blend viene assemblato dopo che le otto uve vengono vendemmiate e lavorate separatamente. Il gusto richiama acidità e sapidità di agrumi, e addirittura note di riesling, rendendosi molto adatto all’abbinamento col pesce e con i piatti orientali.
Nell’iconico Kròz Bianco, il Müller Thurgau viene proposto in blend con lo Chardonnay, lo Chardonnay fa un passaggio in legno, che rende il calice davvero appassionante.
Il Pinot Grigio Ramato passa otto ore in macerazione e subisce un breve passaggio in legno. Al naso risulta molto intenso, con un gusto spiccato e molto piacevole.
Villa Corniole non è solo in Val di Cembra. La cantina possiede anche delle vigne nella Piana Rotaliana, che si estende a nord di Trento, fra i fiumi Adige e Noce. In questo luogo, circondato da montagne che lo proteggono dai venti freddi, vi è un microclima che consente l’allevamento di numerose specie di viti che danno importanti vini rossi.
Ecco il 7 Pergole, 2017, Teroldego riserva, un vino speciale, Dal colore rosso rubino intenso, dai profumi inebrianti e dal gusto elegante e potente, prodotto solo nelle migliori annate, è accarezzato dalle note vanigliate ma affatto invasive del legno entro cui fa dei passaggi. Il risultato è un vino speciale, adatto ai più importanti e succulenti piatti di montagna.
Il Lagrein 2020 è un vino ormai storico, le viti provengono da zone facili da lavorare e con le declinazioni di profumi e gusti tipici, nasce una bottiglia dal gusto pieno e rotondo.
Ultimo degustato il Pinot Nero Sagum, 2019, ultimo nato in casa Villa Corniole, che in pochi anni ha saputo conquistare molti estimatori e che recentemente è stato recensito nella Guida 2024 dei Migliori Pinot Nero d’Italia ottenendo anche la Standing Ovation.
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