Dalla Juve al Billionaire, la “vita in due tempi” di Giancarlo Alessandrelli

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Nel libro “Una storia bella, la mia vita in due tempi”, scritto assieme a Francesca Muzzi, l’ex “secondo” di Zoff racconta i suoi due mondi

Autore: Angela Sannai

BOLOGNA- Ha giocato nella Ternana, l’Arezzo, l’Atalanta, la Fiorentina, ma in suo grande amore è stata ed è rimasta la Juventus dove ha militato, anche se sempre ‘in panca’, per quattro stagioni. Perché era il secondo portiere: il primo era il mitico Dino Zoff. L’unica volta che Giancarlo Alessandrelli è entrato in campo con la Juve in prima squadra fu nei 26 minuti finali del match contro l’Avellino del 13 maggio 1979, in quei 26 minuti prese tre gol, e la partita finì in pareggio. E questo resta uno degli episodi che lo hanno reso famoso. Anche se la sua vita è stata votata prevalentemente al calcio, Alessandrelli ha fatto molto altro, come aprire un negozio di vestiti (lo Zat) con Zoff e Marco Tardelli, e poi, più avanti aprire e gestire locali diventati leggenda, come il Pepero e il Billionaire. Le sue avventure, fuori e dentro il campo e partendo da un’infanzia modesta, il portiere e imprenditore le racconta in un libro “Una storia bella, la mia vita in due tempi”scritto assieme alla giornalista del Corriere di Arezzo, Francesca Muzzi. Il volume, che sarà presentato il 9 maggio al salone del libro di Torino con la coautrice, Sergio Brio, Francesco Giuntoli e Mariella Scirea, conta due ‘incursioni’ illustri: la prefazione di Dino Zoff e la postfazione di Sergio Brio, rimasti due suoi grandi amici.

PRIMA PORTIERE E POI IMPRENDITORE, TRA I VIP DELLA COSTA SMERALDA

Nel raccontare la sua vita, Alessandrelli mostra infatti grande affetto sia per tutti i tanti compagni di gioco che per il “rivale” per eccellenza, Zoff appunto. Ed è proprio lui a parlare così di se stesso e Alessandrelli nella prefazione: “Io ero il principe, io giocavo e lui aspettava il suo turno, che alla fine non è mai arrivato. O quasi. Mai un’invidia però, mai una gelosia tra noi. C’era un rapporto di amicizia e di rispetto che andava oltre qualsiasi cosa”. Alessandrelli ripaga Zoff dedicandogli un capitolo, e altri, sempre in tema Juve, li dedica a Gianni Agnelli, Giampiero Boniperti, Giovanni Trapattoni, Italo Allodi, e all’indimenticato Gaetano Scirea. Ma i nomi, i capitoli e i paragrafi dedicati alle persone sono molti, compresi Flavio Briatore e Lele Mora, il primo dei quali, oltre che amico è stato anche un socio di affari all’epoca del Billionaire. Per tutti Alessandrelli spende belle parole, anche quando narra di discussioni, allontanamenti o litigi, specie in quello che definisce il “secondo tempo” della sua vita. Non a caso ha dell’impressionante la parte dei rigraziamenti: due pagine e mezzo fitte di nomi dello spettacolo, la musica il cinema, la moda, lo sport, gli affari. Tutte persone che Alessandrelli ha conosciuto da giocatore e imprenditore in questa sua “storia bella”.

fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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