Perché non ci capiamo…

Attualità & Cronaca

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In inglese si chiamano “six steps of communication”, i sei gradi della comunicazione: sender, receiver, message, contact, common code, context. Ossia: chi invia, chi riceve, il messaggio stesso, il contatto, il codice comune, il contesto o la situazione che dir si voglia. Basta che manchi uno solo di questi sei elementi per  disturbare la trasmissione del messaggio il quale, in tal caso, potrebbe venir oscurato nel significato o addirittura totalmente frainteso.

Ciò si riferisce ovviamente a un tipo di comunicazione corretta, mentre nel caso ci sia scorrettezza potranno essere falsati vari fattori: ad esempio il contenuto stesso del messaggio, oppure le parole possono venir usate  in modo non appropriato per oscurare appositamente il senso, o magari potrebbe essere stato scelto intenzionalmente un contesto inadeguato…

Ecco che risulta evidente l’estrema importanza di conoscere bene cosa avvenga in comunicazione, quali siano i meccanismi che la governano e gli elementi più importanti, come padroneggiare i fattori principali…Altrimenti si rischia di mancare l’obiettivo, che è  l’efficacia (derivante da tutto questo).

Guardandosi intorno, non sembra in effetti che si tenga molto conto di queste cose; sono forse poco conosciute? O si attribuisce loro meno importanza di quella che hanno?

Anche nei talk-show, fatta eccezione per quei pochi gestiti bene, si assiste spesso a una qualità scadente della comunicazione: chi alza la voce, chi interferisce sugli interventi degli altri, chi non lascia terminare un’argomentazione complessa, chi deride i presenti, chi si esprime villanamente magari anche con espressioni volgari o male parole…ce n’è per tutti. In comunicazione si distingue poi fra  CV (comunicazione verbale) e CNV (comunicazione non verbale), e quest’ultima è l’insieme di gestualità, tono e volume della voce, espressione facciale ecc…Ecco allora che la CNV viene usata parecchio, soprattutto con la mimica facciale (ammiccamenti o smorfie varie), ma anche scuotendo la testa per mostrare disappunto o annuendo in segno di approvazione, o di consenso per quanto detto ecc… Attenzione però: ad esempio, in alcuni paesi balcanici e in Turchia muovere la testa dall’alto alto in basso e viceversa significa no, mentre per noi è l’opposto (a dimostrare l’importanza del contesto).

Comunque, assistere a incontri televisivi sgarbati non è piacevole; vero è che forse la bagarre serve a incrementare l’audience, o  almeno c’è chi ne è convinto; sicuramente però nuoce alla qualità, visto lo scarso livello di civiltà mostrato in simili occasioni…

SandraFallaci©

2 Replies to “Perché non ci capiamo…”

  1. Stefano Vicentini ha detto:

    Interessante questo articolo di Sandra Fallaci, sicuramente c’ è tutto uno studio su come apparire e convincere le persone con strategie di comunicazione.
    Dobbiamo essere molto attenti per poter essere noi stessi e non farci trascinare e influenzare da interessi che non sono i nostri.
    Ottimo spunto di riflessione

  2. Bruno ha detto:

    Forse è il mancato rispetto di queste regole che allontana il pubblico dai dibattiti televisivi?!

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