Caso Toti, escluso il commissariamento della Regione Liguria: le redini al vicepresidente Piana

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Dubbi su chi prenderà il posto del governatore nel consiglio regionale

GENOVA – Un intreccio tra le disposizioni anti-corruzione della legge Severino e lo Statuto della Regione Liguria. Sono ore intense per gli uffici legislativi di giunta e consiglio regionale, dopo l’arresto, tra gli altri, del governatore Giovanni Toti e del suo capo di gabinetto, Matteo Cozzani. Fonti dell’assemblea legislativa escludono il possibile ricorso al commissarimento. Le redini della Regione passano temporaneamente e automaticamente al vicepresidente della Regione, il leghista Alessandro Piana. L’articolo 41 dello Statuto della Regione, infatti, al comma 2 recita che “il vicepresidente sostituisce il presidente in caso di impedimento temporaneo”. Toti, però, in qualità di presidente della giunta, è d’ufficio anche consigliere regionale. Carica da cui, per effetti della legge Severino, viene sospeso a causa degli arresti domiciliari.

In questo caso, per la surroga le cose si fanno più complesse. Esiste il precedente, nella scorsa legislatura, di Matteo Rosso: l’allora capogruppo di Fratelli d’Italia era stato sospeso dall’assemblea legislativa in seguito alla condanna in primo grado nell’ambito del processo sulle cosiddette “spese pazze”.

Al suo posto, fino al reintegro di Rosso disposto dal tribunale di Genova, era subentrato Augusto Sartori, primo dei non eletti nel collegio genovese da cui proveniva Rosso. Ma Toti non ha un collegio di provenienza, dal momento che è membro del consiglio regionale di diritto. Intanto, spiegano gli uffici di via Fieschi, serve un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, che certifichi la sospensione di Toti come consigliere.

Poi, si aprirà l’incerta partita della surroga. Se l’incarico spettasse al consigliere non eletto che ha raccolto il maggior numero di preferenze tra tutti e quattro i collegi, a entrare in aula sarebbe il bordigotto Maurizio Morabito.

fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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