Lo spirito di Lalibela

La mia Africa

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Se Lalibela è considerata, insieme ad Axum, uno dei luoghi più importanti dell’Etiopia e meta di pellegrinaggi i motivi non mancano. Situata sui Monti Semien a 2.500 mt sul livello del mare, possiede magnifiche chiese interamente scavate nella viva roccia, frutto di un lavoro enorme (molto più dei consueti modi di costruire…). La religione più seguita nel paese è rappresentata dalla Chiesa cristiana di rito ortodosso etiope, e mentre da noi   Costantino nel 313 con l’Editto di Milano dichiarava il cristianesimo religione ufficiale dell’Impero romano, l’Etiopia divenne uno dei primi paesi cristiani.

L’imperatore Lalibela, che diede il nome al luogo, visse alla fine del XII sec. ed era considerato un santo; il fiume che scorre vicino è addirittura chiamato Giordano, e Lalibela è rimasta capitale d’Etiopia fino ai primi del XIII sec.

Si tratta di un importante sito UNESCO composto da ben 11 chiese costruite nel corso di un secolo circa, secondo alcuni anche  con l’apporto dei Cavalieri Templari: ma non esistono notizie certe sulle fasi della costruzione.

Sicuramente comunque quest’opera ha un alto valore ingegneristico oltre che artistico-religioso, poiché tramite un sistema geologico è stata portata l’acqua fino in cima e sono stati creati diversi pozzi.

Fu un esploratore portoghese a visitare le chiese nella prima metà del ‘500. Pare che più o meno in quel periodo l’esercito   musulmano distruggesse alcune delle chiese e anche successivamente, ma non esistono testimonianze certe riguardo a quelle circostanze.

Dopo, bisognerà aspettare fino alla seconda metà dell’ ‘800 per avere la presenza di altri esploratori nella zona delle chiese.

Una cosa è certa: è un luogo assai particolare, con un’aura di misticismo, che lascia una traccia indelebile nella memoria dei visitatori.

Non occorre necessariamente passare da Addis Abeba, perché Lalibela è dotata di aeroporto.

Qualcuno l’ha chiamata “una delle otto meraviglie del mondo”;   senza dubbio merita una visita approfondita e, con l’occasione, un’escursione sui Monti Semien e nel nord dell’Etiopia.

SandraFallaci©

ph storicang.it/

3 Replies to “Lo spirito di Lalibela”

  1. Stefano Vicentini ha detto:

    Ringrazio l’ autrice di questo bellissimo articolo, che permette di viaggiare con la fantasia e apre una finestra sulle meraviglie della Terra e sulla storia che appartiene a tutta l’ umanità

  2. Bruno ha detto:

    confermo, per esperienza personale, la necessità di visitare questo importante sito culturale prima di lasciare questo mondo. E’ una delle tappe da non perdere a cui aggiungerei, per restare in Etiopia, l’escursione al vulcano Erta Ale, le chiese nella regione del Tigrai, il deserto di sale e la depressione della Dancalia

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