Sistema scuola in crisi

Scuola, Formazione & Università

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Le scuole europee sono diverse fra loro e alcune sono più avanti di altre come la tedesca, la francese e anche la spagnola.

Per esempio, di recente Macron ha proposto di vietare l’uso dello smartphone fino all’età di 13 anni; benché non ancora in essere, il fatto ha suscitato reazioni contrastanti. Personalmente la ritengo una proposta molto interessante, come del resto quella dell’anno scorso di vietare l’uso dei monopattini a Parigi, senza targa o regole certe.

Comunque, il nostro Ministro dell’Istruzione è intervenuto recentemente con nuove proposte che riguardano la scuola, il che fa pensare che finalmente anche in Italia sia iniziato un percorso per riportare la scuola al posto che le spetta.

Società e scuola sono strettamente legate, come la pedagogìa ha sempre ribadito dai tempi di Rousseau ma anche di Dewey, Montessori e quant’altri si siano occupati di modelli educativi.

Ma il nodo principale rimane certamente la didattica, che aveva bisogno di affrancarsi dai propri limiti come il nozionismo fine a sé stesso, l’attenzione al sapere più che al saper fare, i contenuti talvolta obsoleti, il senso critico poco stimolato, il distanziamento dal mondo reale ecc…ecc…

I metodi sono stati tuttavia modificati, passando dal tradizionale percorso (spiegazione + verifica degli elaborati) alla didattica interattiva, laboratoriale e cooperativa. Molto ancora resta però da fare, considerando le nuove sfide poste dalle realtà contemporanee come la rete informatica, l’intelligenza artificiale e l’uso dello smartphone. Quest’ultimo viene utilizzato troppo precocemente, e  spesso senza il necessario affiancamento di un adulto, o genitore o parente o anche figura di riferimento.

Manca quindi purtroppo una vera presa di coscienza della società nei confronti del problema, che spesso non viene nemmeno percepito come tale: anzi, a farlo presente c’è anche il rischio di sentirsi definire “antiquati”, “fuori della storia” o persino “trogloditi” da chi vuole sentirsi alla moda e crede d’aver capito tutto…Ma costoro forse non hanno capito un bel nulla di ciò che realmente sta accadendo, ad esempio il fatto che più ci si rende schiavi dei device più si va a sostenere un tipo di potere onnicomprensivo e totalizzante come mai s’era visto nella storia dell’Uomo; un potere che serve soprattutto a un sistema economico non in linea con le esigenze dei più.

Secondo alcuni, con cui mi trovo d’accordo, i sistemi informatici soddisfano i bisogni della popolazione non oltre il 30%; il resto va a soddisfare gli interessi di un sistema nel quale il bene dell’umanità è all’ultimo posto.

E se vogliamo che la scuola diventi ciò che deve, una palestra per allenare i giovani a un futuro consapevole, bisognerà regolare e normare l’uso dei device in ambito scolastico e non solo.

SandraFallaci©

5 Replies to “Sistema scuola in crisi”

  1. Stefano Vicentini ha detto:

    Interessante questo articolo,fa riflettere sul mondo moderno e sull’ uso che facciamo della tecnologia, che se usata con le dovute attenzioni facilita la nostra vita.
    Importante è avere sempre un senso critico e riuscire ad analizzare le cose da diversi punti di vista.

  2. Bruno ha detto:

    La tragedia della scuola è stato il passaggio all’istruzione focalizzata più sulle competenze che sulle conoscenze. Serve che la scuola sforni esecutori materiali di ordini e non cervelli critici!

  3. Alex ha detto:

    Sì, sarà la benvenuta qualsiasi qualsiasi misura volta a limitare il più possibile: 1- l’uso dei cellulari quanto più bassa è l’età degli utenti, 2- l’uso degli stessi in classe. Non solo per quanto riguarda i social, ma proprio in linea generale. Ad esempio, prima di imparare a usare Google Maps sarà bene che imparino a conoscere la geografia.

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