La meditazione arriva al Salone del libro di Torino

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L’occasione è stata la presentazione del libro ‘Il saluto alla luna’ dell’ex atleta paralimpica Patrizia Saccà

Autore: Rachele Bombace

ROMA – Il pubblico del Salone internazionale del libro, nello stand di ‘La Stampa’, si è fermato in meditazione per qualche minuto. Le persone hanno chiuso gli occhi, sentito il respiro del loro corpo e osservato la mente che va dappertutto, accompagnata dai molteplici rumori nel padiglione Oval del Lingotto. Tutti hanno inspirato insieme ed espirato all’unisono, ma sempre in silenzio. L’occasione è stata la presentazione del libro ‘Il saluto alla luna’ dell’ex atleta paralimpica Patrizia Saccà, in carrozzina a causa di un incidente all’età di 13 anni. “Lo yoga è per tutti, per chi pratica e chi non pratica”, dice la scrittrice che dal 2018 lavora con l’Unione induista italiana per creare lo yoga senza barriere. È diventata un’insegnante di Yoga e ha già inventato il metodo ‘Yoga a raggi liberi‘, oggetto di un altro suo libro.

Il principio unificante nello yoga è il benessere e la felicità di tutti gli esseri viventi, perché la felicità nasce dall’amore. Ognuno ha una sua condizione. Non importa come siamo, noi siamo ciò che siamo e la base per tutti è il respiro– dice l’ex atleta paralimpica- lo yoga è unione, perchè siamo tutte note diverse. Non amo le parole disabile, diversamente abile, inclusivo- continua Saccà- sono tutte parole che non hanno significato perché ognuno ha la propria voce e il proprio corpo. Magari le persone hanno avuto un incidente o hanno una cecità, ma questo voler includere che cosa significa? Perché dobbiamo escludere? C’è posto per tutti in questa sinfonia“. Un concetto che, secondo l’autrice, vale “per l’identità di genere e per tutto il resto”.

Il saluto alla luna è una pratica più avanzata. “Qui ci sono persone che praticano con me da anni e ho visto l’evoluzione dei loro corpi, noto maggiore resistenza e maggiore capacità di forza. Nel saluto alla luna ci sono posizioni da seduti per cui bisogna avere molta forza”, ricorda Saccà.
Siamo sempre compressi con il diaframma e c’e bisogno di respirare e praticare. Questo ci aiuta molto. Ho visto la differenza nella qualità della vita delle persone con disabilità che praticano. Pensate che ho portato il saluto al sole a 1.500 persone al festival dello yoga a Milano lo scorso autunno. Lo yoga è per tutti, per chi sta in piedi e per chi sta seduto. Il tempo passa e bisogna guardare alla vecchiaia– afferma- e avere la forza per cercare di vivere e stare bene. Nel libro ci sono delle pillole per dire come volerci bene e accettare che non siamo più quelli di ieri. Lo yoga ci aiuta a vedere i nostri pensieri e a riconoscerli– conclude- perché la mente tende a mentire”.

fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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