L’Ambasciata della Repubblica dell’Azerbaigian presso la Santa Sede celebra il 28 maggio, Giorno dell’Indipendenza

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Alla presenza di numerosi esponenti del mondo religioso, di rappresentanti del mondo diplomatico, accademico e di numerosi media l’Ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian presso il Vaticano, Ilgar Mukhtarov, in occasione del Giorno dell’Indipendenza della Repubblica dell’Azerbaigian, ha tenuto un discorso celebrativo presso il Centro Culturale dell’Azerbaigian a Roma.

Nel suo discorso di benvenuto agli ospiti, l’Ambasciatore ha ricordato come il 28 maggio 1918 la Repubblica dell’Azerbaigian divenne la prima Repubblica Democratica Secolare, con il suo primo parlamento ed un governo multietnico del mondo musulmano; venne altresì adottata la Dichiarazione di Indipendenza e, cosa importante ed addirittura avveniristica, primo fra tutti i Paesi del mondo musulmano, venne deliberato di concedere alle donne il diritto di voto ed anche  il diritto di essere elette.

L’Ambasciatore Mukhtarov ha anche evidenziato come il Paese da lui rappresentato costituisca oggi un importante punto di incontro tra Est ed Ovest, Nord e Sud, un luogo in cui rappresentanti di differenti religioni, gruppi etnici e culture coesistono pacificamente, convivendo nel rispetto reciproco.

A proposito del multiculturalismo che caratterizza oggi l’Azerbaigian, nel discorso dell’Ambasciatore è stato evidenziato come Papa Giovanni Paolo II nel 2002 e lo stesso Papa Francesco nel 2016 hanno avuto parole di rilevante elogio per l’organizzazione azera e per il multiculturalismo che caratterizza il suo paese.

Dal punto di vista politico ed economico il rappresentante diplomatico ha ricordato poi che “…nel 1991, con il ripristino dell’indipendenza statale della Repubblica dell’Azerbaigian, è aumentata la cooperazione del nostro Paese con la Santa Sede in campo politico, culturale e in altri settori, è stata costituita una solida base per le relazioni bilaterali ed è stata gettata – in seguito alla visita del Leader Nazionale dell’Azerbaigian Heydar Aliyev in Vaticano nel 1997 e della visita di Papa Giovanni Paolo II in Azerbaigian – una piattaforma per la  stretta collaborazione allora instaurata che tutt’oggi prosegue con successo al punto che lo scorso luglio, con la visita di Sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin in Azerbaigian la già stretta ed efficace collaborazione ha ricevuto un nuovo impulso allo sviluppo delle relazioni bilaterali.”

Nel discorso dell’Ambasciatore Mukhtarov è stato anche dato rilievo al fatto che nel corrente anno 2024 ricorre il 20° anniversario dalla nascita della Fondazione Heydar Aliyev, che ha permesso la realizzazione di numerosi progetti sulla protezione del patrimonio cristiano in tutto il mondo: in tal modo l’Azerbaigian  ha ricevuto l’unanime consenso della comunità internazionale qualepaese ospitante della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29).

L’Ambasciatore Mukhtarov ha concluso rammentando che il 28 maggio del 2024, e per la prima volta, la ricorrenza viene uniformemente celebrata  su tutto il territorio della Repubblica dell’Azerbaigian dopo che è stata ripristinato la integrità territoriale e la sua sovranità della nazione dopo 30 anni di occupazione militare da parte dell’Armenia.

In chiusura del suo intervemnto l’Ambasciatore  ha evidenziato come il paese da lui rappresentato presso la Città del Vaticano, si sia sempre mostrato a favore del raggiungimento della pace a lungo termine nel Caucaso meridionale sostenendo che la normalizzazione delle relazioni tra Azerbaigian e Armenia basate sul rispetto della sovranità reciproca, dell’integrità territoriale e dei confini internazionali é l’unico modo per garantire pace e stabilità durature nella regione; al momento i negoziati sul processo di normalizzazione tra Azerbaigian e Armenia continuano con successo al punto che si è anche presentata la storica occasione per la firma di un trattato di pace tra Azerbaigian e Armenia che potrebbe giungere a conclusione addirittura entro la fine del corrente anno 2024.

Ospite d’onore della serata Monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali della Santa Sede; l’esponente del Vaticano ha anch’egli ricordato il 20° anniversario della Fondazione Heydar Aliyev la quale, grazie all’iniziativa del Primo vicepresidente dell’Azerbaigian Mehriban Aliyeva, fornisce a tutt’oggi un grande contributo alla tutela e al restauro del patrimonio cristiano in Vaticano.

Al riguardo Monsignor Gallagher ha evidenziato che”…..l’ anniversario ci offre l’occasione di esprimere i sentimenti di amicizia e di apprezzamento della Santa Sede per le positive relazioni bilaterali che intrattiene con l’Azerbaigian, caratterizzate da cordialità e rispetto, ed espresse eloquentemente sia nello scambio di visite ad alto livello che attraverso diverse altre iniziative. Come è stato più volte sottolineato, le nostre relazioni amichevoli hanno una lunga storia e sono antecedenti alla loro formalizzazione nel 1992”; ed inoltre Mons. Gallagher non ha mancato di evidenziare la presenza di un primo ambasciatore residente dell’Azerbaigian presso la Santa Sede  esprimendo un ringraziamento al Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian, S.E. Ilham Aliyev, per aver generosamente donato un terreno per la costruzione di una nuova Chiesa Cattolica a Baku.

Al termine dell’intervento le parole di Papa Francesco per l’Azerbaigian, che il 2 ottobre 2016, che durante il suo Viaggio Apostolico, ebbe ad esprimere il suo “….sincero augurio affinchè l’Azerbaigian possa proseguire sulla via della cooperazione tra diverse culture e confessioni religiose. L’armonia e la pacifica convivenza siano sempre più fonte di vitalità per la vita pubblica e civile del Paese, nella sua molteplicità di espressioni, assicurando a tutti gli uomini e le donne la possibilità di offrire il proprio contributo al bene comune. Possa Dio benedire l’Azerbaigian con armonia, pace e prosperità”.

Al termine della celebrazione musica azerbaigiana e internazionale interpretata da due noti artisti azerbaigiani, Sahib Pashazada al tar e Firuza Baylarova al pianoforte e prelibatezze della cucina azerbaigiana preparate da chef azeri giunti appositamente in Italia.

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