Deposizione della corona ai caduti e lo svelamento di due murales al reparto scorte della Caserma Lungaro

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– Il murales raffigurante il Giudice Borsellino e la scorta, è il risultato di un iter progettuale pittorico svolto dagli alunni della classe VD del liceo Artistico V.Ragusa- O.Kiyohara di Palermo. Gli alunni hanno studiato e prodotto bozzetti, raffigurando attraverso la caratterizzazione dei volti e lo studio della fisiognomica ogni singola personalità mediante la suddivisione in piani prospettici, ponendo il Giudice Paolo Borsellino in un piano retrostante in senso di protezione nei confronti degli agenti della scorta. Un procedimento inverso, al fine di comunicare il senso di responsabilità, di rispetto e di uguaglianza nei confronti della vita che ci pone uguali gli uni con gli altri. San Giovanni degli Eremiti è il simbolo dell’architettura palermitana, monumento nazionale, evidenziato da  cupole rosse che spiccano sul blu intenso del cielo siciliano.

–  Il Murales dedicato ai giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e agli uomini della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani 

La composizione del murales, realizzato all’interno dell’ XI Reparto della Squadra Mobile della Polizia di Stato è divisa da semplici riquadri/cornici irregolari che inquadrano, nella parte superiore e al centro un momento di ordinario lavoro degli agenti della scorta che accompagnano il giudice a prendere posto nell’auto di servizio, nell’assolato terrazzo del Foro Italico a Palermo e con vista ampia di Monte Pellegrino. In alto a destra le due figure dei giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, a mezzo busto, in un momento di felicità dato dal bellissimo rapporto dei coniugi.

In basso e nella parte predominante  della pittura, la classe IIIE ha voluto dare maggiore risalto al viso carismatico dei tre uomini che hanno sacrificato la loro vita per proteggere quella dei due giudici per i quali hanno sempre prestato servizio.

Nel processo di elaborazione sia le/i ragazze/i, ma anche i docenti, hanno potuto avvicinarsi al buon carattere di tutti i protagonisti, scoprendo negli aspetti fisiognomici del viso, particolari e caratteristiche personali quali l’autorevolezza, la simpatia, la bellezza ma più di qualsiasi aspetto, l’onestà e l’integerrimo amore per il proprio lavoro.

In fase di definizione lungo alcune parti delle cornici di contorno ai ritratti si è pensato di lasciare volutamente qualche porzione un po’ incompleta e poco definita per dare maggiore risalto alla definizione delle espressioni del viso.

Secondo un principio canonico di molti pittori, si apprezza meglio una parte definita se accanto si lascia una parte di “non finito”.

A dare altri elementi di suggestione, sono le piante che incorniciano lateralmente la composizione che in alcuni casi irrompono e interrompono le linee rette dei riquadri, quasi, simbolicamente a rappresentare il messaggio di speranza e di crescita dell’antimafia, sui rami robusti delle nuove generazioni, rappresentate dai nomi delle ragazze/i che hanno preso il posto dei petali o dei bulbi.

Il messaggio di speranza nell’insieme viene valorizzato da colori brillanti e poco ombrosi, con solo qualche squarcio pittorico, per es., nella parte inferiore del ritratto di Montinaro o laterale di Di Cillo, a ricordare, comunque il nefasto avvenimento della strage.

Infine nella parte superiore delle cornici in muratura sporgenti, si è  aggiunta la frase emblematica di speranza di Falcone  che si invita a leggere come parte integrante della pittura sottostante, grazie a un piccolo squarcio di cielo e nuvole che mette in relazione le figure e le parole.

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