Questo Esecutivo tira avanti, anche se all’”italiana”. La Penisola non ha la stoffa dei Grandi Paesi d’Europa per fare”scelte”importanti quando non ci sono i personaggi. Restano ancora troppe posizioni “ibride” da definire.
I politici, alla fine, troveranno un tracciato operativo che non andrà a soddisfare nessuno; ma consentirà, forse, di portare avanti una Legislatura anche se a tempo determinato. Sul fronte sociale l’incoerenza è palese. Avevamo scritto che il 2020 non sarebbe stato l’anno della “svolta”. Ora lo confermiamo. A ben osservare, questo Governo non sarà in grado di tamponare, neppure in parte, la falla economica del Paese. Si tornano a percepire venti di “polemica”. Per ora in sordina; ma sino a quando? L’economia del Bel Paese non può poggiare su posizioni ideologiche non suffragate da evidenti stimoli di ripresa produttiva e di coerenza politica.
Le necessità imporrebbero d’andare oltre. Probabilmente, si è già perduto tempo prezioso. Dopo tante prove, non concluse, si è capito che per fare i “politici”, oltre all’onestà, ci vuole un’innata “stoffa”.Gli elettori, in questi anni di “magra, ” si sono fatti un’idea sugli eventi. N’è risultato che gli italiani avrebbero gradito essere informati “prima” di quello che si sarebbe applicato “dopo”. Oggi siamo amareggiati. Certo è che questo Esecutivo di Centro/Sinistra, figlio di un compromesso dal vertice, non s’è qualificato. Ora ci attende un Referendum sulla riforma numerica parlamentare, dopo una nuova legge elettorale. Poi, finalmente, le elezioni politiche.
Giorgio Brignola