Da Bergamo le zeppole di San Giuseppe a Mater Dei

Puglia

Di

Un piccolo dono dal grande significato

Di Riccardo Guglielmi

Bari– L’informazione su carta, web e televisiva è ricca in queste settimane di apprezzamenti ed elogi per l’opera instancabile di tutti gli operatori della sanità italiana. Tante parole, anche da voci autorevoli, ma nella sostanza pochi atti concreti. Ma noi italiani siamo “brava gente” e “meglio gioventù” e tanti, al contrario, sono gli atti di generosità e solidarietà dei singoli. Non si contano donazioni,  economiche, di respiratori e farmaci, attivazione di laboratori artigianali che, incuranti della burocrazia ancora sovrana, producono dispositivi di sicurezza individuale. Non dimentichiamo l’opera instancabile delle Forze dell’ordine, di tutti gli addetti alla filiera alimentare e ai servizi di manutenzione a cui va il sentito grazie.

I piccoli gesti non trovano mai spazio sull’informazione di massa ma quando si è testimoni in prima persona è giusto dar loro risalto per il valore simbolico che contengono. Questa mattina, da Bergamo, tramite una nota pasticceria locale, è stato consegnato a Mater Dei Hospital di Bari un grosso carico, non di materiale sanitario, ma di prelibate “zeppole di San Giuseppe” destinate al personale delle Unità operative che, pur  impegnate nella lotta al Covid 19, assicurano la continuità assistenziale per tutte le altre patologie. Un incoraggiamento, un “forza ragazzi” da parte di un cittadino di Bergamo, Mino Maisto, impiegato presso azienda produttrice di materiali per servizi, testimone diretto da settimane della potenza di fuoco di questo nemico atroce. A titolo personale ha voluto inviare al  SITRA, il servizio infermieristico tecnico riabilitativo aziendale, coordinato da Maurizio Gnazzi. Un gesto di grande solidarietà e praticità che ha dato ossigeno a un laboratorio di pasticceria locale inattivo per le misure restrittive legate all’emergenza Covid. Raggiunto telefonicamente, per i dovuti ringraziamenti dell’Azienda,  Mino Maisto si è così espresso: «Nel mio piccolo voglio essere idealmente vicino agli operatori sanitari, eroi  e ringraziarli per quanto fanno e faranno».

Un gesto piccolo nella materialità ma grande nel significato in un momento che tutti sono chiamati a fare la propria parte. Fa ricordare  la favola africana del colibrì che   trasportava l’acqua nel becco per contribuire a spegnere l’incendio della foresta. Un riconoscimento a quanto l’insieme del gruppo SITRA ha fatto nei giorni precedenti  grazie al  coordinamento della Direzione sanitaria e dei servizi. Questa meglio gioventù, questi eroi come li definisce lo stesso Maisto, è riuscita,  dimostrando capacità organizzative e spirito di sacrificio, a contenere e isolare con successo i primi tentativi di attacco di un nemico dalla capacità distruttiva ancora tutta da scoprire. Tutto il personale di questa grande azienda sanitaria è consapevole che è stata vinta una battaglia, non la guerra; non molla e continua a mantenere livelli alti di allerta per consentire la prosecuzione, in sicurezza, delle cure e dell’assistenza per l’emergenza-urgenza internistica, cardiologica, chirurgica, ortopedica e riabilitativa. È un buon segno vedere ogni giorno le tante mamme che affidano serene la continuità del genera umano a donne e uomini che sanno infondere tranquillità e amore.

#Voirestateacasa   #Noipensiamoavoi

redazione@corrierenazionale.net

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