Dal vocabolario della lingua italiana, al vocabolo “coerenza” leggiamo: “stato manifesto d’idee e propositi”. Definizione che può, almeno secondo noi, lasciare perplessi solo quelli che concetti chiari non ne hanno. Invece, nella sua logicità, il termine merita maggiore attenzione; soprattutto dopo gli eventi correlati all’evoluzione politica nazionale. L’Asse Zingaretti/Di Maio dovrà affrontare un semestre difficile. Perché tra “vincere” e “governare” il passo resta tutt’altro che scontato.
Con questo Esecutivo, gli squilibri resteranno in primo piano. Le verifiche non mancheranno. Sarà, se non altro, una garanzia democratica nell’attesa di conoscere i provvedimenti legislativi che saranno dibattuti dal nuovo Parlamento della Repubblica.
L’esempio, però, dovrebbe esserci fornito dal nostro Potere Esecutivo che rappresenta, sino a prova contraria, la volontà politica maggioritaria.
Del resto, quest’alleanza resta correlata dai tempi e dalle esigenze di una Penisola nella quale i “controsensi” fanno parte di una nostra, scontata, cultura. Insomma, resterà da verificare la “coerenza” dell’attuale maggioranza parlamentare che andrà, ovviamente, a vincolare la condotta del Governo.
Giorgio Brignola