La giornata raccontata dalla stampa internazionale

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Sui principali quotidiani esteri la crisi ucraina, che sembra raffreddarsi nonostante i ripetuti allarmi di Washington di un possibile attacco, trova sempre meno risalto sulle prime pagine.

© EyePress News / EyePress via AFP
– Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz e i lpresidente ucraino Volodymyr Zelenskiy

AGI – La crisi ucraina sembra raffreddarsi e la stampa internazionale crede sempre meno all’imminenza di una guerra, nonostante i ripetuti allarmi di Washington, che parla di un possibile attacco già domani.

Il tema trova infatti meno risalto sulle prime pagine, e se sporadicamente rimane in apertura molte testate preferiscono invece puntare su una notizia diversa, in molti casi propria esclusiva. Questo relativo ridimensionamento dell’enfasi sull’Ucraina è il filo conduttore nella lettura di una stampa internazionale che si presenta oggi molto diversificata. Ecco la panoramica dei principali giornali.

Washington Post

Nonostante la drammatizzazione dei toni da parte degli Usa sulla crisi Ucraina, il giornale sceglie un’apertura diversa: l’impegno degli scienziati per mettere a punto un vaccino “universale” contro l’intera famiglia dei coronavirus, per prevenire future pandemie. Un cambio di strategia rispetto a quella finora seguita di adattare i vaccini a ogni nuova variante del Covid, e che viene condivisa anche da Anthony Fauci.

A fianco, con una grande fotografia, è impaginato un lungo servizio sul “gioco del gatto col topo” che la polizia di frontiera conduce contro i narcotrafficanti al confine con il Messico, dove nelle ore di punta transitano fino a 500 tir l’ora e si tratta di scoprire quelli che portano droghe come il letale fentanyl.

L’Ucraina ha un colonnino di spalla, il cui titolo si limita a registrare che il personale diplomatico americano sta lasciando Kiev per trasferirsi a Leopoli, vicino al confine con la Polonia, città ritenuta più sicura in caso di invasione russa. Torna in prima pagina anche il toto nomi per il nuovo giudice della Corte Suprema che Biden nominerà nelle prossime settimane e che, ha promesso, sarà una donna afroamericana.

Dopo aver dedicato molti articoli a una delle candidate più forti, Michelle Childs, oggi il ‘Post’ offre il ritratto di un’altra giudice in ‘pole position’, Ketanji Brown Jackson, che nel suo curriculum vanta un unicum rispetto al consueto percorso dei magistrati giunti fino alla Corte Suprema: è stata per oltre due anni difensore civico.

Infine, un titolo per un servizio sul disorientamento dei docenti di fronte alle norme, già emanate da 13 Stati, per disciplinare il modo in cui la razza può essere insegnata nelle scuole, creando in alcuni casi sistemi di segnalazione per i reclami. Il risultato, dicono insegnanti e presidi, è un clima di paura su come rispettare regole che spesso non capiscono.

New York Times

Due titoli su Trump occupano l’apertura del Nyt. Il primo è per la notizia che Mazars USA, la società di contabilità di cui per anni si è avvalso l’ex presidente, ha deciso di interrompere i rapporti con lui affermando di non poter più predisporre la relazione finanziaria annuale per le sue imprese.

Il giornale sottolinea che il ‘divorzio’ avviene mentre sono in corso indagini penali e civili per accertare se Trump abbia gonfiato illegalmente il valore dei suoi beni. L’altro è per il ruolo che nella selezione dei candidati per le elezioni di metà mandato starebbe svolgendo, secondo il ‘Times’, il miliardario Peter Thiel, il più generoso tra i finanziatori di Trump.

Di spalla, l’Ucraina con la “svolta” dei “nuovi toni adottati da Mosca”, più possibilista su un accordo con l’Occidente. Sempre sull’Ucraina, un reportage riferisce come la crisi stia agendo da collante per la politica e la società ucraine: “Un popolo a lungo diviso da profonde dispute su quale lingua parlare, a quale chiesa seguire e quali eroi storici riverire ha cominciato a ricucire un senso di scopo comune di fronte a un nemico minaccioso”, scrive il giornale.

Wall Street Journal

Putin a colloquio con il suo ministro degli Esteri, Lavrov, e Scholz in conferenza stampa con Zelensky: sono le due foto che il giornale impagina in grande formato per dare il senso della giornata in cui sembra essersi aperto uno spiraglio per le trattative sulla crisi ucraina. Il titolo, però, veicola un concetto diverso: “La Russia accelera il rafforzamento militare”.

Di spalla, un’esclusiva del quotidiano finanziario: investigatori federali stanno indagando sull’attività di ‘block trading’ presso Morgan Stanley, Goldman Sachs e altre società di prima grandezza, per verificare se possano aver informato in modo improprio i clienti degli hedge fund prima di grandi vendite di azioni. In evidenza, la notizia che lo Stato del Texas fa causa a Meta per le pratiche di riconoscimento facciale di Facebook, che violerebbero le norme di tutela della privacy: al giudice gli avvocati dello Stato chiedono sanzioni per “centinaia di miliardi di dollari”.

Financial Times

Il giornale mette l’accento sulle prospettive di una soluzione negoziale della crisi ucraina, e titola sull’accenno di Lavrov a un “modo per andare avanti” che “accresce le speranze di evitare la guerra”. Mentre il ministro degli Esteri russo “vede una via diplomatica”, osserva il quotidiano della City, il cancelliere tedesco Scholz arriva a Mosca dopo aver incontrato il presidente ucraino Zelensky a Kiev e avergli espresso solidarietà ma sottolineando che l’ingresso del Paese nella Nato non è in agenda.

Parole rassicuranti per Mosca. In fascia alta, foto della pattinatrice russa Kamila Valieva, che dopo aver stupito con il primo salto quadruplo in una gara femminile, ha rischiato di uscire dalle Olimpiadi per doping ma se l’eè cavata infine con un’ammonizione. Spazio alla crisi del gruppo di fitness Peloton, dov’è arrivato un nuovo ceo, Barry McCarthy, che proviene dal management di Netflix ed è convinto, scrive Ft, che la società possa “abbia un futuro senza che si debba venderla”.

The Times

Il quotidiano vede presentarsi quella che chiama “crisi del costo della vita”, e lo evidenzia nel listone in fascia alta con un titolo sul rialzo record dei prezzi del petrolio che avrà ricadute sull’inflazione e quindi sui rincari dei beni di prima necessità.

Il tema forte resta comunque la crisi Ucraina, declinata dal punto di vista britannico e quindi con un titolo centrato sulla convinzione di Boris Johnson che la diplomazia possa “salvare l’Ucraina”, mentre la dichiarazione del ministro russo degli Esteri Lavrov sulla possibilità di trovare una via d’uscita negoziale finisce nel sommario.

Colonnino di spalla dedicato ai risultati, in verità poco sorprendenti, di una ricerca secondo cui fare 20 minuti di esercizio fisico al giorno dopo i 70 anni di età riduce i rischi di patologie cardiache.

Le Monde

La chiave della soluzione della crisi ucraina sta tutta ed esclusivamente nelle mani di Putin, secondo il giornale che apre con questo titolo: “Vladimir Putin, la strategia della minaccia”. Titolo ambivalente, si capisce leggendo l’articolo, perché la minaccia è tanto quella dell’enorme dispositivo militare russo ammassato ai confini dell’Ucraina, quanto quella occidentale di pesanti sanzioni economica rivolta a Mosca come deterrente mentre il negoziato prosegue.

Come che sia, per Le Monde, “l’eventualità di un conflitto armato sul suolo europeo dipende da un solo uomo”, il capo del Cremlino, il cui “processo decisionale con un cerchio ristretto di uomini usciti, come lui, dai servizi segreti resta un mistero”.

A centro pagina, titolo sul Covid, nel secondo anniversario della prima morte in Francia, il 14 febbraio del 2020: il virus, scrive il giornale, è cambiato e da pandemico si è trasformato in endemico, il che significa che la malattia diventa più prevedibile ma non per questo più benigna. C’è in prima pagina anche la prima puntata di un’inchiesta giornalista “sull’esercizio del potere nel quinquennio” di Macron, definito nel titolo “il presidente camaleonte”, perché è “sempre pronto ad adattarsi al suo uditorio per sedurlo”.

Le Figaro

Originale apertura sulla linguistica, con un rapporto dell’Academie Francaise, ottenuto in esclusiva dal giornale, sui guasti del così detto ‘franglais’, ovvero quel francese corrotto da un diluvio di parole americane e inglese. Gli accademici segnalano che questo modo di parlare, che ha contaminato anche la comunicazione istituzionale, produce “una frattura sociale e generazionale”, perché “spesso a torto si ritiene che il vocabolario anglo-americano sia conosciuto dal grande pubblico”.

Titolo: “Franglais, l’Accademia lancia l’allarme”. Evidentemente, a ‘Le Figaro’ sta a cuore la purezza della lingua, perché al rapporto dell’Academie è dedicato anche l’editoriale, “Insicurezza linguistica”. A centro pagina un ritratto di Vincent Bollorè, “corsaro degli affari” che ha annunciato il suo ritiro dall’attività il prossimo 17 febbraio.

Il giornale sembra non crederci troppo e titola sulla “la vera-falsa dipartita” del finanziere che, tra l’altro, controlla Vivendi. Un titolo su un servizio sulle aspettative degli industriali in vista delle presidenziali. Per l’Ucraina, solo un richiamo nel colonnino sui contenuti delle pagine interne.

El Pais

Ancora in rilievo i risultati delle elezioni regionali tenutesi domenica in Castiglia e Leon, dove adesso “si rischia un blocco” istituzionale per le difficoltà di formare un governo. Il Partito Popolare ha vinto di stretta misura e per governare non potrebbe altro che allearsi con l’estrema di destra di Vox, cosa che però i vertici popolari non vogliono fare. I socialisti, usciti dalle urne sconfitti, da parte loro fanno sapere che non intendono favorire con una loro astensione la formazione di un governo popolare di minoranza. Insomma, un rebus la cui soluzione non è alle viste.

Di spalla, la notizia che il vescovo di Madrid ha espresso il suo appoggio alle indagini sugli abusi sessuali commessi dai sacerdoti, un tema al quale il quotidiano è sempre molto attento.

Ucraina in basso, con un pezzo di analisi su come la crisi diplomatica con la Russia abbia “cambiato l’agenda europea” costringendo Ue e Nato a concentrarsi su questo fronte.

Frankfurter Allgemeine Zeitung

La missione diplomatica di Scholz, che arriva oggi a Mosca, è il tema centrale per la Faz. Ieri da Kiev il cancelliere ha “messo in guardia Mosca dall’invasione”, titola il giornale, che evidenzia anche la dichiarazione sulla “Germania pronta a sanzioni efficaci e di vasta portata” con cui il leader socialdemocratico ha cercato di dissipare i malumori degli alleati che hanno considerato troppo tiepido l’atteggiamento di Berlino nei confronti di Putin. In rilievo anche i programmi di uscita dall’emergenza Covid: il governo federale e i Laender stanno pianificando un allentamento graduale delle restrizioni, che dovrebbe portare alla loro completa cessazione per il 20 marzo.

Da segnalare un’intervista al presidente dell’associazione tedesca degli imprenditori edili, Peter Huebner, che esprime tutta la sua esaperazione per le lungaggini burocratiche che rallentano i cantieri e allungano i tempi di realizzazione delle opere pubbliche: “Potremmo facilmente costruire un’autostrada in due anni, se ci vuole di più è colpa delle procedure di pianificazione e approvazione, per cui possono facilmente occorrere cinque anni se si deve fare un ponte nuovo nello stesso punto in cui c’era quello vecchio”.

China Daily

Ancora Olimpiadi, certo. Ma al di là dei giochi, c’è la politica internazionale, con due titoli rilevanti. Il primo è su Cina e Francia che “approfondiscono la collaborazione commerciale”, e hanno recentemente firmato un documento sull’elenco dei progetti del quarto round per lo sviluppo della cooperazione di mercato.

“L’elenco – scrive il giornale – comprende sette progetti per un valore di oltre 1,7 miliardi di dollari, che coprono infrastrutture, protezione ambientale, nuova energia e altri. Molte imprese e istituzioni finanziarie cinesi e francesi parteciperanno ai progetti in aree tra cui l’Africa, l’Europa centrale e orientale, ha affermato lunedì la Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma”.

L’altro titolo è per lo scambio di messaggi tra Xi Jinping e il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador per il cinquantesimo anniversario dell’instaurazione di rapporti diplomatici tra i due Paesi. Xi e la sua controparte hanno convenuto sull’opportunità di ampliare gli spazi di cooperazione bilaterale, riferisce il giornale in un lungo articolo. Viene da ricordare che la settimana scorsa Lopez Obrador aveva, a sorpresa, congelato la cooperazione economica con la Spagna, da sempre primo partner del Messico, affermando di non volere che il suo Paese venda “derubato” da Madrid.

Quotidiano del Popolo

Oggi ricorre la festa delle lanterne, con cui in Cina si celebra il quindicesimo giorno del primo mese dell’anno lunare. E l’organo ufficiale del Pcc per l’occasione propone un condensato della dottrina di Xi Jinping “sull’amore per la famiglia e per la nazione”, ripubblicando pezzi di discorsi tenuti dal leader in svariate circostanze.

Spazio anche alla risposta di Pechino al rapporto sulla “Strategia indo-pacifica degli Stati Uniti” recentemente pubblicato dall’amministrazione Biden e riguardante anche le relazioni con Taiwan. Il giornale riferisce che secondo Ma Xiaoguang, portavoce dell’Ufficio per gli affari di Taiwan del Consiglio di Stato, quei contenuti “hanno gravemente interferito negli affari interni della Cina, hanno violato il principio della Cina unica e le norme di base che regolano le relazioni internazionali e hanno minato la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan”.

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