La scelta di non partecipare al Cdm e, quindi, di non votare la delega sulla riforma fiscale, approvata dal governo. Arriva lo ‘strappo’ della Lega sul fisco.

Il segretario Enrico Letta convoca al Nazareno ministri e capigruppo e chiede al premier Mario Draghi di “andare avanti”.

Il presidente del Consiglio si lascia andare a un “certamente e’ un gesto serio”, e attende spiegazioni direttamente da Matteo Salvini.

Che ai giornalisti dice: “Io mi fido di Draghi”, ma “tra un anno potrebbe esserci un altro premier e io non firmo una delega in bianco”. Salvini aggiunge: “la delega non contiene quello che c’era negli accordi”. E ancora: “Non e’ possibile avere mezz’ora di tempo per esaminare il futuro degli italiani. Su questo occorre evidentemente un cambio di modalita’ operativa”, avverte.

Il premier replica: non ci sono nuove tasse. E nulla e’ definitivo, si tratta di una delega. Infine, le informazioni sulla riforma ci sono state e “i principi erano condivisi anche dalla Lega”. In ogni caso “l’azione di governo non e’ stata interrotta, e’ andata avanti”.

Si è certamente trattato di “un gesto serio”, ma “sulle sue implicazioni aspettiamo cosa dira’ la Lega a riguardo”. “Ce la spieghera’ l’onorevole Salvini oggi, domani…”, dice i l premier.

Il segretario del Pd e neo deputato Letta: “Non e’ una piccola cosa, e’ grave, gravissimo lo strappo che la Lega sta facendo. Francamente e’ incomprensibile”. Anche per Giuseppe Conte si è trattato di un gesto da non sottovalutare. “E’ un fatto molto grave”, dice il leader M5s: “Lo diciamo da settimane, la Lega deve dire cosa vuole fare da grande, francamente questi atteggiamenti non sono comprensibili”.

Giorgia Meloni, invece giudica positivamente la scelta leghista: “Credo che Salvini faccia bene a non votare una delega in bianco, anche perche’ nel Parlamento il centrosinistra e’ molto piu’ forte nei numeri e tende a prevalere, e da parte del governo Draghi mi pare ci sia una certa inclinazione”.

Per Forza Italia, invece, “Il testo della delega fiscale e’ molto chiaro, noi lo abbiamo approvato con convinzione: c’e’ scritto nero su bianco che la riformulazione degli accatastamenti non puo’ avere alcuna conseguenza sulla tassazione”, dice Mara Carfagna. “Draghi e’ stato chiaro, non aumenteranno le tasse sulla casa”, osserva Mariastella Gelmini. “Riprende pressoche’ integralmente il documento approvato a larghissima maggioranza dalle commissioni Finanze di Camera e Senato lo scorso 30 giugno”, spiega il responsabile economia di Iv Luigi Marattin. “Questo dimostra non solo grande rispetto per il lavoro del Parlamento, ma anche che quando i partiti scelgono di mettere da parte gli slogan e lavorare seriamente, i risultati si vedono”, aggiunge.