Intervista a cura di Mariangela Cutrone
“Odio” e “amore” sono inevitabilmente le facce della stessa moneta. Spetta a noi decidere quale alimentare. È ciò che accade a Scarlett Lancaster e Jaxon York, i protagonisti del romanzo di Naike Ror intitolato “Petali e spine” edito da Always Publishing. Il libro è incentrato sulla rivalità di due famiglie da tempo nemiche all’interno dell’alta società di Liverpool, da una parte i Lancaster e dall’altra gli York. Eppure nonostante l’astio tra le due famiglie presso le Lancaster Industries, Jaxon York, dopo aver perso il padre e dopo aver concluso brillantemente gli studi in economia diventa un grande negoziatore e uomo di successo. Il suo impegno e la sua spiccata professionalità gli consentono di diventare il braccio destro del presidente Nevil Lancaster, acerrimo nemico di suo padre defunto.
Nevil Lancaster ha sempre avuto un certo riguardo nei suoi confronti. I suoi successi lavorativi lo motiveranno a concorrere al ruolo di vicepresidente delle Lancaster Industries, posizione ambita anche dal primogenito di Nevil, Archie Lancaster. Con l’arrivo in azienda di Scarlett, la figlia ribelle di Nevil, pronta ad occuparsi dell’Ufficio Analisi, certi equilibri si sfalderanno. Verranno alla luce inganni e giochi di potere taciuti da troppo tempo ormai. Tra Scarlett e Jaxon si consoliderà un’intesa inaspettata fatta di lealtà e complicità che però rischieranno di essere contaminate dall’odio che da anni caratterizza i rapporti tra le due famiglie rivali. Spetterà a Scarlett e Jaxon fare delle scelte irreversibili e imparare a nutrire fiducia l’una nei confronti dell’altro senza riserve e limiti, al di là del proprio cognome.
Una storia appassionante quella scritta ad arte da Naike Ror. La trama è così avvincente che trascina il lettore a leggere tutto d’un fiato l’intero libro. Un romanzo denso di emozioni contrastanti e colpi di scena che contribuiscono ad alimentare la curiosità di chi legge. È inevitabile non affezionarsi ai due protagonisti principali con il proprio vissuto psicologico curato bene dall’autrice. Una lettura memorabile che ci invita a riflettere su quanto i pregiudizi e le etichette pesino tanto a tal punto da influenzare il corso della propria esistenza. Questa storia ci sprona a vivere con consapevolezza le proprie emozioni, ad accettare anche quelle intense che non riusciamo a dominare ma che ci cambiano inevitabilmente l’esistenza,
Di emozioni contrastanti e di com’è l’andamento del romanzo italiano conversiamo piacevolmente con Naike Ror in questa intervista in occasione del suo esordio con la casa editrice Always Publishing.
Com’è nata l’idea di scrivere questa appassionante storia avvincente ricca di sentimenti contrastanti?
In genere le mie storie trattano sempre di storie contrastanti e contrastate. Trovo che l’happy ending abbia un gusto più intenso quando i protagonisti ci arrivano dopo avere attraversato mille difficoltà.
“Odio” e “Amore” sono le facce della stessa moneta come si evince da Petali e Spine?
Odio e amore sono due sentimenti estremi anche se non necessariamente complementari. Non so se appartengono sempre a facce diverse della stessa medaglia, ma di certo appartengono a persone in grado di tarare la razionalità.
Scarlett e Jaxon lavorano per la Lancaster Industries e nel suo libro lei riporta molto il contesto dell’azienda non tralasciando il mondo analitico e statistico dell’economia. Ha avuto qualche difficoltà nel ricreare questo contesto?
La fortuna è stata essere affiancata dalla dottoressa Bertarelli che mi ha aiutato nello studio del mondo analitico. Senza di lei non sarei stata in grado di approfondire questo setting considerando che il mondo della statistica è per me tutt’ora sconosciuto.
Al giorno d’oggi crede che la famiglia sia ancora in grado di influenzare le scelte di vita di un figlio come cerca Nevil Lancaster nei confronti della giovane ribelle Scarlett?
La famiglia è in grado di influenzare direttamente o indirettamente ogni scelta della nostra vita. Da lì parte ogni imprinting sociale e caratteriale, ogni sicurezza e ogni fragilità. Nel caso dei Lancaster, poi, persino la mancanza emozionale ha lasciato il segno.
C’è un personaggio del suo romanzo al quale è particolarmente legata e perché?
Sono legata al personaggio di Jane. Paradossalmente nel suo squilibrio è il personaggio più equilibrato.
È reduce dal Festival del Romance italiano a Milano. Come è l’andamento di questo genere letterario secondo lei? Come mai sta riscuotendo tanto successo negli ultimi anni?
Il genere rosa ha sempre riscosso tanto successo commerciale. Negli ultimi anni si è semplicemente sdoganato il fatto che fosse un genere poco colto e di poca sostanza. Per il resto sono lieta di sapere che la sua crescita sia sempre più evidenziata nei dati di vendita dell’editoria.
Un romance di successo quali peculiarità deve avere?
Deve sapere emozionare. Non importa come e perché, non importa che tipo di emozione deve stimolare, deve solo prendere per mano il lettore e trascinarlo in un’altra dimensione.
Lei è una scrittrice che si è affermata con il self publishing. Come si sente ora che ha pubblicato con la Always Publishing?
Arrivare sugli scaffali in libreria è un’aggiunta al mio curriculum di autrice che speravo tanto di ottenere. È bello sapere di esserci arrivata con una casa editrice che ha creduto nel mio scritto.
Un consiglio che darebbe ad un giovane scrittore di romance che vuole affermarsi nel campo editoriale odierno…
Di informarsi su come funziona la produzione di uno scritto, di quali sono le fasi successive alla stesura del manoscritto. Solo con la consapevolezza di cosa si cela dietro la scrittura di un libro si possono poi valutare le varie strade da intraprendere.
A chi consiglia la lettura di “Petali e Spine”?
A chi cerca una storia enemies to lovers dove i protagonisti, oltre all’happy ending, cercano la riappacificazione con i loro rimpianti.
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