L’ora di religione: rispettiamo i docenti e i contenuti!

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L’insegnamento della religione cattolica in Italia, comunemente chiamato ora di religione, è un’istituzione del concordato tra Stato italiano e Chiesa cattolica.

Prevede che in tutte le scuole italiane siano riservate lezioni settimanali facoltative all’insegnamento della religione cattolica. Questo in sintesi cosa è oggi. Ma come si esplica nella scuola questa facoltatività?

La disciplina oggi

L’accordo di revisione del Concordato tra Stato e Chiesa del 1984 rende facoltativo ciò che era obbligatorio con i Patti Lateranensi del 1929.

Attualmente il modulo che il genitore sottoscrive contiene la formula “scelta di avvalersi” oppure “scelta di non avvalersi” dell’insegnamento della religione cattolica. Il tutto deriva dall’articolo 9 comma 2 dell’Accordo recepito nella Legge 25 marzo 1985 n.121 che viene riportato in calce al modulo.

Art. 9.2 dell’accorso con prot. Addizionale tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede firmato il 18.02.2984, ratificato con la legge 25.03.85, n.121, che apporta modificazioni al Concordato Lateranense dell’11.02.1929: “La Repubblica Italiana, riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, continuerà ad assicurare, nel quadro delle finalità della scuola, l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado.

Nel rispetto della libertà di conoscenza e della responsabilità educativa dei genitori, è garantito a ciascuno il diritto di scegliere se avvalersi o non di detto insegnamento. All’atto dell’iscrizione gli studenti o i loro genitori eserciteranno tale diritto, su richiesta dell’autorità scolastica, senza che la loro scelta possa dar luogo.”

 Il Modulo ufficiale per la scelta dell’IRC, che fa riferimento ad una proposta di attività progettata su tutti gli anni del ciclo scolastico, va sottoposto a famiglie o studenti solo per la iscrizione al primo anno della primaria e al primo anno della scuola secondaria di primo e secondo grado.

La scuola può eventualmente segnalare, per chi volesse modificare la scelta negli anni successivi, di recarsi in segreteria entro la scadenza delle iscrizioni per l’anno successivo.
Non è possibile modificare la scelta in corso d’anno scolastico, perché ciò contrasterebbe con il principio di curricolarità, e quindi di programmazione, apprendimento e valutazione dell’IRC.

Per chi sceglie di avvalersi, l’IRC diventa disciplina curricolare. Per lo studente si crea l’obbligo scolastico di frequentarlo e il diritto di averne una valutazione, anche in relazione agli indirizzi dei relativi piani di studio provinciali.

L’IRC è una disciplina facoltativa
L’IRC è una disciplina garantita dalla Repubblica perciò obbligatoria per lo Stato, ma sottoposta a scelta e quindi, sotto questo profilo, facoltativa per famiglie o studenti.

Nella scuola media superiore è prevista la firma congiunta, l’alunno firma insieme al genitore. Va ribadito che non è una disciplina opzionale perché la scelta è fra un SI o un NO all’IRC, non tra opzioni diverse di pari dignità.

È infine una disciplina obbligatoria per chi la sceglie, perché in questo caso viene a stabilirsi un curricolo obbligatorio scolastico che prevede anche l’IRC.

Per chi non si avvale dell’IRC: le quattro opzioni

L’istituzione scolastica è tenuta ad offrire agli studenti che non si avvalgono dell’IRC quattro possibili opzioni di attività alternativa:

  • attività didattiche e formative
  • attività di studio e/o ricerca individuali con assistenza di personale docente
  • libera attività di studio e/o ricerca individuale senza assistenza di personale docente (per il secondo ciclo d’istruzione)
  • non frequenza della scuola nelle ore di insegnamento della religione cattolica.

Compete all’istituzione scolastica organizzare le quattro opzioni in alternativa all’IRC ed è importante che la scuola abbia un quadro di riferimento rispetto alle opzioni del modello per chi non si avvale dell’IRC, anch’esso previsto dalla normativa. Tale modello va sottoposto unicamente a chi ha scelto di non seguire l’IRC e quindi in un momento diverso e successivo rispetto al Modulo ufficiale per la scelta dell’IRC. In questo campo lo Stato ormai è incapace di organizzare l’ora alternativa, risolvendo il problema privandoli di una occasione irripetibile e unica.

Ma volete sapere poi qual è la tristezza delle motivazioni di chi si esonera?  Molte volte uscire prima o avere un pensiero in meno oppure anticiparsi i compiti del giorno dopo con studio individuale.

Un altro elemento negativo è che molti genitori pur professandosi credenti scelgono di non avvalersi senza interpellare i figli che in alcuni casi, paradosso dei paradossi, vanno al catechismo nelle parrocchie “supemercati” dei sacramenti. Questo impedisce la conoscenza del valore culturale ed educativo che all’interno della scuola si dà alla conoscenza della religione.

Forse sarebbe bene interrogarsi se rappresenta l’unica ora in cui parlare della propria esistenza e chiedersi “che ci sto a fare al mondo” e se ci sono altre esigenze oltre quelle di mangiare, dormire e badare alle esigenze del quotidiano.

In sintesi come stabilire relazioni con le persone durature e rispettose dei ruoli.

Permettetemi di spezzare una lancia nei confronti dei docenti di religione spesso trattati come docenti di una materia di serie B cui viene chiesto di non disturbare il manovratore cioè quell’essere impersonale che si chiama Istituzione scolastica perché  l’educatore docente è capace di individuare più i di altri i disagi e le esigenze inespresse dei ragazzi che sono esseri speciali da amare prima che da istruire.

Dario Patruno 

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