Scenario politico italiano

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Pensare ad un’Italia “matrigna” è un enorme errore che spesso portiamo nella mente e nel cuore, specialmente nei momenti di crisi come quello che stiamo vivendo. Crisi sanitaria ed economica. Una tragedia epocale sotto certi aspetti, una tragedia che ci vede tutti coinvolti, nessuno escluso.

Ma non è l’Italia ad esser matrigna…

Perché l’Italia siamo noi, è il Popolo tutto, quel Popolo che ora non sa più a chi rivolgere il proprio pensiero, le proprie angosce, le proprie piccole e grandi sofferenze, quel Popolo costretto a sfangare la vita nell’indifferenza di chi dovrebbe comportarsi da “buon padre di famiglia” ed, invece, si scopre patrigno. E già, patrigno.

Come lo si potrebbe altrimenti definire quel governo che – anziché avere a cuore il benessere del proprio Popolo – continua nel prendersene gioco?

Le misure di quello che fu definito “Cura Italia” sono state conosciute da tutti, una “potenza di fuoco”, “stiamo riempiendo di soldi le tasche degli italiani” e via andare. Peccato che tutto ciò non sia avvenuto e la fotografia attuale d’Italia sia ben diversa con 16,4 milioni di italiani (27,3%) sul filo dell’esclusione sociale (studio Istat) ed il 6,5% delle famiglie in povertà assoluta. Con i poveri  sempre più poveri ed in condizioni abitative non soddisfacenti che coinvolgono più di un quarto della popolazione italiana.

E, mentre accade tutto ciò, mentre i dati che ci pervengono risultano essere sempre più allarmanti, il governo, esso si patrigno, che fa? Il nulla. O quasi…

Tutto questo mentre Italiani non hanno di che mangiare, mentre Italiani assaltano i banchi dei pegni, mentre Italiani si uccidono, mentre Italiani si caricano di debiti perché non sanno come pagar l’affitto oppure il mutuo, mentre Italiani – quelli più “fortunati” – ricorrono ai propri anziani genitori ed al loro aiuto.

Ma al patrigno, altrimenti così non sarebbe, tutto ciò non importa.

Se non ci fosse da piangere, se tanti Italiani non avessero più lacrime da versare, sembrerebbe quasi di rivivere una delle classiche commedie all’italiana; ma, così, non è.

E negli altri paesi? Succede quanto accade in Italia?

Facciamo qualche esempio guardando in Europa e nel mondo.

In Francia è stato previsto un aiuto da 1500 euro per gli autonomi (partite Iva e piccole imprese) che hanno perso almeno il 70 per cento dei ricavi. In Germania 9000 euro da dividere in tre mesi per autonomi e piccole imprese fino a 5 dipendenti, 15mila euro per imprese tra 5 e 10 dipendenti. Ad Hong Kong 1200 euro a tutti i residenti, 10mila euro alle piccole imprese. Negli Stati Uniti 1200 dollari a chi guadagna meno di 99mila dollari l’anno e 500 euro per ogni figlio a carico.

I bilanci e le condizioni di partenza e di base dei vari Stati sono molto diverse, questo è indubbio. Ma la disparità degli aiuti per le piccole attività, per le famiglie che si ritrovano senza lavoro da un giorno all’altro, che non sanno più come andare avanti per pagare anche la spesa, è davvero enorme. E, nella sua enormità, fa ben capire con chi – qui, nella nostra bella Italia – abbiamo a che fare.

A chi legge, il giudizio.

Il Presidente della Segreteria nazionale  del Movimento L’Altra Italia

 Francesco Foti

 

 

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