Test a Mater Dei per identificare i portatori sani

Puglia

Di

Sicurezza e tranquillità per ricoverati e operatori sanitari

Di Riccardo Guglielmi 

Bari – In corso a Mater Dei Hospital l’operazione di controllo di tutto il personale con test virale, tampone naso faringeo e molecolare rapido con prelievo ematico. Il ruolo dei portatori sani, asintomatici, secondo la comunità scientifica, è determinante nella pandemia da coronavirus e la loro identificazione rappresenta, insieme al contenimento sociale, un valore aggiunto nel contrasto alla diffusione della malattia. Un medico o un infermiere, possono contagiare, inconsapevolmente, un numero alto di persone. Nell’interesse della collettività è importante il loro controllo. L’iniziativa è una risposta concreta dell’amministrazione e della direzione sanitaria, che nonostante la particolare congiuntura economica, hanno programmato i controlli sui dipendenti e un piano di assunzione straordinaria di medici e infermieri.  

«Obiettivo – riferisce il  Direttore sanitario Giuseppe Nicolò Cugno – è  assicurare a tutti gli operatori e ai pazienti ricoverati  tranquillità e sicurezza. Formazione del personale, distribuzione dei presidi individuali di protezione, check point all’ingresso, identificazione dei percorsi per i casi sospetti, provvedimenti di sospensione, anche se impopolari, di tutte le visite parentali per i ricoverati, sono le misure che ci permettono di continuare a offrire assistenza e cura in sicurezza ai nostri pazienti senza mai abbassare il consueto livello di qualità». Mater Dei si sta comportando come una vera struttura pubblica in linea col Coordinamento emergenze epidemiologiche della Regione Puglia e nel rispetto delle disposizione della ASL e della Regione.

«I controlli – afferma Salvatore Scacco consulente internista e docente di biochimica e biologia molecolare dell’Università di Bari – sono effettuati secondo il criterio di rischio esposizione, con priorità agli operatori del Pronto Soccorso e Rianimazione, a seguire Unità coronarica, medicina, chirurgie, ginecologia, attività riabilitative, sino a gli addetti ai servizi e alla manutenzione». L’identificazione delle positività permetterà di intervenire sugli stretti contatti e razionalizzare i periodi di quarantena.

Un utile e significativo commento, considerata anche la confusione di informazione sui test molecolari, è offerto da Daniela Lavolpe, Direttore del Laboratorio di Patologia clinica di Mater Dei : «E’ possibile l’uso dei test rapidi qualitativi, utili nello studio epidemiologico, qualora ne siano note specificità e sensibilità; ma attenzione non devono essere intesi come un’alternativa diagnostica al tampone. Aspettiamo invece, a momenti, il test di dosaggio quantitativo degli anticorpi, certamente più appropriato per conoscere la cinetica delle due classi anticorpali, IgM e IgG, cosa ancora oscura».   

I tamponi, effettuati direttamente dal prof Scacco e dal direttore del Pronto Soccorso, Angelo Preziosa, sono inviati all’Istituto di Igiene del Policlinico. Negli studi epidemiologici l’incrocio dei dati, tamponi e test anticorpali, consentirà la  verifica dello stato di infezione e immunizzazione. Rappresentano riferimenti scientifici che insieme alle tracciature elettroniche consentiranno la sorveglianza sulla popolazione e la razionalizzazione della ripresa del paese senza commettere passi falsi.

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