20 anni di Inequilibrio. Il festival di teatro e danza contemporanei

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20 anni di Inequilibrio. Il festival di teatro e danza contemporanei al castello Pasquini di Castiglioncello(LI) festeggia l’importante traguardo con 39 spettacoli in 10 giorni, tra prime nazionali e ospiti internazionali.
Comunicato stampa

Inequilibrio 2017 libro ventesimo, il festival di Castiglioncello dedicato alla nuova scena tra teatro e danza compie 20 anni. Dal 21 giugno al 2 luglio 2017 a Castello Pasquini di Castiglioncello (LI), un viaggio nella nuova scena tra teatro e danza iniziato 20 anni fa con prime nazionali, ospiti internazionali e incontri. Un’altra edizione da sfogliare in un castello affacciato sul mare. 39 gli spettacoli in programma che occuperanno tutti gli spazi di castello Pasquini a Castiglioncello: le stanze, due tensostrutture esterne, l’anfiteatro e il parco.

Dopo il focus che lo scorso anno il festival aveva dedicato alla danza contemporanea israeliana, quest’anno Inequilibrio ospiterà 4 giovani coreografi tutti provenienti dal Medioriente, nell’ambito del progetto FOCUS YOUNG ARAB CHOREOGRAPHERS. Un progetto nato con l’obiettivo di facilitare la mobilità, il dialogo interculturale e lo scambio di pratiche performative tra gli artisti arabi e le realtà del territorio italiano, con compagnie selezionate all’interno della BIPOD/Beirut international platform of dance, in collaborazione con la Maqamat Dance Theatre di Beirut, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT) e il Ministero degli Affari Esteri (MAE).

Bassam Abou Diab (Libano) presenterà Under the flesh: uno studio sulla relazione tra le culture, il corpo, la morte e i rituali, nato dall’aver vissuto, prima e dopo, la guerra ed essere stato obbligato, nella devastazione di corpo e spirito, ad utilizzare un enorme numero di strategie per sopravvivere; Jadd Tank (Libano) proporrà in prima nazionale Liberté toujours: una performance giocata sulla ricerca febbrile della libertà in tutti i suoi aspetti, segnata da un inseguimento senza fine, come fosse un circolo al contempo grottesco e sgargiante; Mounir Saeed (Egitto) presenterà prima nazionale What about Dante; un lavoro ispirato all’Inferno della Divina Commedia, miscelato con lo spiritualismo del Sufismo e la musicalità nata dall’incrocio con inni cristiani e canti orientali, alla ricerca di una fusione tra la spiritualità delle culture e Sharaf Dar Zaid (Palestina) proporrà in prima nazionale To be…: una performance basata sul conflitto tra l’essere ciecamente legati alle tradizioni e l’essere liberamente isolato dalla società, nella quale non si propone una soluzione ma una ricerca tra i due estremi, nel tentativo di trovare un equilibrio per essere nel luogo nel quale si deve e si ama essere. La compagnia canadese Virginie Brunelle presenta Foutrement, coregrafia di Virginie Brunelle con Isabelle Arcand, Claudine Hébert e Simon-Xavier Lefebvre.

Foutrement esplora l’infedeltà di uomini e donne in balia delle tentazioni e dei loro istinti. Tre danzatori, un uomo e due donne, innamorati, lacerati, feriti, traditi, esibiscono i loro corpi che si fanno curvi sotto il peso del disincanto. Le loro avventure sessuali alimentano l’illusione d’amore, il dubbio si mescola con il desiderio e ciò che comincia come attrazione finisce in ossessione. Tra gli italiani Claudia Catarzi, giovane coreografa sostenuta da Armunia attraverso il progetto residenze, presenterà in anteprima un duo con Michal Mualem dal titolo A set of timings. Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi, giovani coreografi, formati alla scuola di Romeo Castellucci che lavorano tra l’Italia e Berlino, sperimentando connessioni tra arte visiva e arte performativa, presenteranno il loro primo lavoro Le Jardin. Simona Bertozzi chiude la trilogia sul Prometeo, con And it burns burns burns. Manfredi Perego, artista al quale Inequilibrio dedicò lo scorso anno un focus, debutterà con il quarto step delle sue creazioni: Capitolo 1′ – geografie dell’istante, una prima nazionale di un duetto al femminile che nasce dall’esigenza di trasferire in codice la capacità di trasformazione dei corpi, quando sono aperti ad un ascolto profondo con l’ambiente.

Il fulcro del progetto è il corpo e la sua capacità di essere cassa di risonanza dell’anima.
Habillé d’eau, compagine fondata nel 2002 da Silvia Rampelli, focalizza la riflessione sulla natura dell’atto, sul dato umano come oggetto estetico-conoscitivo. A Inequilibrio metterà in scena Euforia, Ideazione e regia di Silvia Rampelli con Alessandra Cristiani, Eleonora Chiocchini e Valerio Sirna. Annamaria Ajmone e Marcela Santander Corvalán saranno per la prima volta al Festival con la prima nazionale di MASH, uno spettacolo che parte da una riflessione sui processi di contaminazione culturali e individuali.

Torna ad Inequilibrio la compagnia Abbondanza Bertoni con una prima nazionale un nuovo lavoro, La morte e la fanciulla che vede in scena Eleonora Chiocchini, Valentina dal Mas, Claudia Rossi Valli. Barbara Berti (artista selezionata per la vetrina 2016 Giovane Danza d’Autore della rete Anticorpi XL)con I am shape, in a shape, doing a shape trae origine da uno studio sull’empatia tra un essere umano e un cane. Un flusso di movimenti e parole, un linguaggio con cui Barbara Berti, attraverso un repertorio di sequenze in parte scritte e in parte improvvisate, esplora l’interazione con il pubblico, tra l’umoristico e il lirico. Il festival dedicherà un focus a Silvia Gribaudi artista che collabora con Armunia da tempo, per fare il punto sul suo lavoro incentrato spesso sul sociale e sull’arte di riappacificare il rapporto con il proprio corpo. Dov’ è Adamo? è un progetto di Silvia Gribaudi nato ad Armunia e con Armunia.

Un percorso che ha visto: nel 2015 laboratorio e performance in urbano con donne over 60 di Castiglioncello, i paesi intorno e ospiti Over 60 ( grazie alla foresteria e le residenze, infatti, signore Over 60 interessate al laboratorio e provenienti da altre regioni hanno potuto partecipare con un sostegno residenziale). Un’ insolita ed originale formazione performativa over 60 ad Armunia che proprio per la mancanza di uomini nel 2015 nasce ironicamente il titolo: Dov’è Adamo ? Presto a questa domanda sono arrivate le risposte e nel 2016 il laboratorio ha iniziato ad attirare anche alcuni “coraggiosi “signori over 60.

Così la domanda: Dov’è Adamo? ha preso una nuova e più ampia interpretazione che potrebbe essere tradotta con Dov’è l’umanità? Nel 2017 Armunia propone a Silvia Gribaudi l’incontro con Liceo Coreutico di Livorno ISS Niccolini Palli e così le giovani danzatrici iniziano a danzare con il gruppo Over 60. Nasce un entusiasmo collettivo che produce un nuovo step di dov’è Adamo? che diventa azione artistica territoriale che unisce persone , forme e generazioni scavalcando la forma e dandone libertà. Nel parco di Armunia a Inequilibrio, vedremo queste azioni fisiche dove il  leitmotiv è il corpo e la relazione tra giovani danzatrici e nuovi performer OVER. Il progetto è stato realizzato con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche (coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino) azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore

Silvia Gribaudi  presenterà  A corpo libero  per condurre lo spettatore in un percorso che unisce lo sguardo sull’identità , le età, la leggerezza dell’essere perfomer per un istante o per sempre, quindi la versione definitiva di R.Osa, un lavoro sull’osare, che la Gribaudi ha creato per Claudia Marsicano, presentato al festival lo scorso anno in forma di studio. Silvia Gribaudi ha lavorato molto sul territorio attraverso i progetti che hanno coinvolto appunto le donne over 60, le studentesse del liceo coreutico di Livorno e artisti diversamente abili della compagnia Nerval teatro di Maurizio Lupinelli ed Elisa Pol, con i quali ha interagito attraverso laboratori effettuati durante le residenze ad Armunia anche Roberto Latini, al quale il Festival Inequilibrio dedica una personale. Roberto Latini infatti con la compagnia Fortebraccioteatro presenterà le sue Noosfere, i tre monologhi: Lucignolo, Titanic, Museum, ai quali aggiungerà la prima nazionale de Il Cantico dei cantici, uno dei testi più antichi di tutte le letterature.

Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi; un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante. Roberto Latini non ha tradotto alla lettera le parole, sebbene abbia cercato di rimanere il più fedele possibile. Ha tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento, che procura leggere queste pagine, assecondandone il tempo, il tempo del respiro, della voce e le sue temperature. “Ho cercato di non trattenere le parole, – spiega Roberto Latini- per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro per il corpo, di averle lì nei pressi, addosso, intorno; ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli occhi e, senza peso, a dormirci insieme.” Non mancherà la compagnia Nerval teatro con Attraversamenti flash- mob. Incursioni urbane per attori liberi.

A Inequilibrio Massimiliano Civica porterà la versione definitiva del lavoro, presentato a Castiglioncello, durante la stagione invernale, in forma di studio Un quaderno per l’inverno, scritto da Armando Pirozzi con Alberto Astorri e Luca Zacchini. Un quaderno per l’inverno, testo per due attori in tre scene, racconta la storia di un introverso professore di letteratura che, rientrando in casa, trova un ladro, armato di coltello, che vuole da lui qualcosa di molto insolito: è una questione di vita o di morte e durante la notte che segue i due personaggi, in bilico tra speranza e disperazione, si confrontano su idee, sentimenti, interrogativi dolorosi, in un dialogo per entrambi nuovo e inaspettato. Inequilibrio ospiterà il nuovo lavoro di Danio Manfredini Studi verso Luciano. Ecografia di un corpo – spettacolo in formazione La storia è quella di Luciano: una vita in psichiatria come paziente. Intorno a lui si materializzano oggetti e presenze del suo immaginario.

I confini tra la realtà, sogno, fantasia, ricordo, sono annullati. Tutto è reale, tutto è presente. Daria Deflorian con Antonio Tagliarini tornano a Inequilibrio con Rzeczy/Cose, a partire dal reportage di Mariusz Szczygieł Reality. Mariusz Szczygiel nel suo libro parlando di Janina Turek scrive: “Nella routine quotidiana succede sempre qualcosa. Sbrighiamo un’infinità di piccole incombenze senza aspettarci che lascino traccia nella nostra memoria, e ancor meno in quella degli altri. Le nostre azioni non vengono infatti svolte per restare nel ricordo, ma per necessità. Col tempo ogni fatica intrapresa in questo nostro quotidiano affaccendarsi viene consegnata all’oblio.” Janina Turek, casalinga di Cracovia, aveva scelto come oggetto delle sue osservazioni proprio ciò che è quotidiano, quelle centinaia di piccole azioni che accompagnano il nostro fare. Nessun commento. Nessuna emozione. Solo l’osservazione e una minuziosa elencazione.
Non mancherà Luca Scarlini con i suoi racconti creati appositamente per il festival Inequilibrio, quest’anno la sua attenzione si concentrerà su Paesaggio di mare con palcoscenico.

Un racconto di avventure teatrali a Castiglioncello nel ‘900”. Castiglioncello si associa per consuetudine al film Il sorpasso, alle immagini del cinema anni ’60. Eppure i giardini e le spiagge hanno accolto momenti di elaborazione dello spettacolo del ‘900, tra clamorosi trionfi, altrettanto inevitabili disastri e, come è ovvio, progetti che infine non si sono realizzati, o hanno avuto destino diversissimo da ciò che si sperava. Il motore di molte avventure negli anni ’30, fu il mondo vicino a Pirandello. Luca Scarlini racconterà di Citto Maselli che fugge dalla lettura di Trovarsi, omaggio a Marta Abba, tra l’invidia degli adulti, di Giorgio De Chirico che immagina le icone dai colori violenti per la Figlia di Iorio, del Teatro Solvay, rivisto da Italo Gamberini, dopo il successo della Stazione di Firenze, dove gli operai applaudono Achille Campanile. Ma si dirà anche di uno dei maggiori disastri operistici del Novecento: Anthony and Cleopatra di Samuel Barber e Franco Zeffirelli, oggi rivalutato, che su queste rive venne realizzato.

Anche Roberto Abbiati, presenterà una nuova produzione dal titolo Il “passato” per le armi – debra libanos . Tra le compagnie del festival la Bartolini/Baronio con il primo studio del progetto vincitore del bando CURA 2017dal titolo Dove tutto è stato preso, la drammaturgia del nuovo progetto intende mettere in scena, l’architettura di un territorio esistenziale: mostrare dove risiede la forza originaria che dà la vita, il paesaggio interiore di ognuno in cui intrecciare autobiografia e storia collettiva: il rifugio a cui tornare per fare “mondo” invocandone il futuro. Gemma Carbone presenta il primo studio di GUL uno sparo nel buio da un’idea di e con Gemma Carbone scritto da Giancarlo De Cataldo, Gemma Carbone, Giulia Maria Falzea, Riccardo Festa. GUL significa giallo in svedese e questo monologo è un giallo. Nel 1986, l’assassinio di Olof Palme ha segnato la storia politica mondiale. La questione politica dietro l’assassinio del premier social-democratico svedese è immensa e, ad oggi, non totalmente chiarita: ci sono indizi che legano addirittura la CIA, la P2, e Lucio Gelli al complotto attorno all’omicidio, ma esistono tracce di coinvolgimenti dei servizi segreti sudafricani, di terroristi curdi e neonazisti scandinavi. Oggi, quello che ci rimane della sua vita non è altro che una storia densa di complotti e interessi politici, un lutto nazionale, un assassino mai arrestato.

Elena Guerrini presenterà in prima nazionale Poche e quasi tutte sante #viedelledonne, una narrazione che evidenzia lo squilibrio toponomastico in Italia. Secondo l’Associazione Toponomastica femminile solo il 4% delle strade è intitolato alle donne. Sono poche e quasi tutte sante, alle letterate, scienziate, artiste rimangono le briciole, meno del 2%. Questo processo,come influenza il nostro immaginario?La nostra autostima e quella delle nuove generazioni? Partendo dalla sua biografia, Elena Guerrini lo racconta con ironia e sapienza. La compagnia Il Servo Muto porta al festival Polvere Liberamente tratto da Se è una bambina di Beatrice Masini. Ricordi, voci, odori. Cosa rimane di tangibile di una persona quando se n’è andata? Polvere. Soprattutto, polvere. Tutto ciò che rimane in casa a ricordo di una persona che abbia vissuto in quel luogo. La compagnia Lanza/ De Carolis propone Contemplazione di Ismene di Andrea Lanza in collaborazione e con Elena De Carolis, con Beatrice Bertini e con la partecipazione straordinaria di Irene Di Dio, una performance per un solo spettatore alla volta con sei repliche giornaliere. Industria Indipendente presenta il I studio di Lucifer, un essere catapultato in un’altra dimensione, figlio cacciato dal padre che si ritrova a dover nascere di nuovo, solo stavolta. Leviedelfool porta a Inequilibrio HERETICO – Dopo questo apparente nulla, drammaturgia e regia di Simone Perinelli con Claudia Marsicano, Elisa Capecchi, Daniele Turconi e Simone Perinelli. Sette capitoli per prepararsi al giorno in cui ogni religione ci apparirà per ciò che realmente è: un insulto all’intelletto umano. Ogni culto, un raggiro. Ogni dogma, una risposta imbarazzante.

Ma nonostante questo, la fede religiosa resta così salda che neppure preti, teologi, vescovi e cardinali sono riusciti a sradicarla dal cuore degli uomini e ancora oggi, alimentata da una chiesa portatrice di una morale deformata, resta una comoda alternativa al pensiero e alla fatica dell’indagine. Marco Cacciolla debutta a Inequilibrio con una produzione Elsinor Centro di produzione Teatrale, Farsi Silenzio di e con Marco Cacciola, drammaturgia Tindaro Granata. Il progetto nasce da un pellegrinaggio artistico, alla ricerca del sacro in ogni dove.

Uscire dai propri luoghi e predisporsi ad accogliere l’inaspettato e l’inconsueto è un gesto semplice e potente, così come ogni volta che si inizia un viaggio nell’ascolto dell’altro da sé. Gli spettatori verranno dotati di cuffie, in modo da cercare e attivare nuove relazioni tra lo spazio esterno/pubblico e quello interno/privato. In un’epoca in cui l’immagine è così prepotente, proviamo a lasciare che il suono suggerisca le parole, per scrostarle e riportare alla luce il loro vero significato: c’è bisogno di silenzio. Una prima nazionale per la Compagnia Garbuggino Ventriglia con In terra in cielo, un lavoro ispirato al Don Chisciotte di Cervantes. Gogmagog prosegue la sua ricerca sulla drammaturgia contemporanea affrontando un autore bretone mai tradotto ne rappresentato in Italia. Ad Inequilibrio presenta in prima nazionale Piccole commedie rurali di Jean Roland Fichet (traduzione di Luca Scarlini) regia di Tommaso Taddei con: Cristina Abati, Carlo Salvador e Tommaso Taddei.

Sei atti unici testi di fulminea sintesi in cui assistiamo a improvvisi scatti di ambigua e inquietante nostalgia nei confronti di un mondo rurale dissolto dalle trasformazioni culturali, sociali, economiche. Sullo sfondo rimbomba l’autostrada, spartiacque tra il passato e il futuro.

Info: http://www.armunia.eu

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