Come “vossia” (da “vuestra usìa”), anche l’ espressione siciliana Voscenza deriva dalla voce spagnola “vuecencia”, forma contratta di “vuestra excelencia” ovvero “vostra eccellenza”. Si tratta dunque di un titolo utilizzato in Sicilia, specialmente nell’ uso parlato, per rivolgersi a persone di riguardo e/o prestigio (es. “Voscenza mi perdoni se la disturbo, ma ho urgenza di parlare con lei”).

Nello specifico, si usa dare del Voscenza a persone ritenute sapienti, esperte, dotte, come medici di indiscussa fama, benefattori, autorità cittadine di riconosciuta rilevanza, ma anche, nel passato, ai grandi proprietari terrieri, funzionari di polizia, baroni e comandanti militari.

Esempi di utilizzo dell’ espressione sono le frasi:  “Voscenza sì, farò quello che posso”; “Voscenza non si preoccupi, me ne occupo immediatamente”; “Voscenza sa che io faccio il mio dovere”; “Voscenza mi diede fiducia”; ecc.

Espressioni simili sono poi costituite dai titoli “Vossia”, utilizzato però in presenza di persone conosciute, sebbene meritevoli di particolare rispetto e considerazione (es. familiari anziani, genitori, datori di lavoro, ecc.);  “‘Minenza” (Eminenza) rivolto ai più alti prelati ecclesiastici; “‘Ccillenza” (eccellenza) indirizzato a magistrati, ministri o alti funzionario dello Stato e “Vossignuria” (contrazione di “Vostra Signoria”), pronunciato in presenza di proprietari terrieri, i cosiddetti “signuri”, dei quali si era spesso dipendenti.