Se riteniamo che il problema pensionistico, quello che dovrebbe essere risolto dai migranti economici, sia un’esclusiva italiana, ci sbaglieremmo sicuramente di molto. Si tratta di un problema comune a tutti i paesi occidentali, anche di quelli che ritengono, essendosi affidati a sistemi privati, di essere coperti da qualsiasi rischio.
Il sistema di sicurezza sociale degli USA sta per terminare i soldi. Si tratta di un servizio che garantisce il pagamento delle pensioni a decine di milioni di cittadini, in integrazione a quelli che sono i risparmi effettuati attraverso il “401k”, il risparmio privato. Il governo a stelle e strisce ha calcolato che il debito derivante da questi impegni è pari a 46 mila miliardi di dollari, due volte il debito complessivo degli USA, o tre volte il prodotto interno lordo.
Come ha fatto a cumulasi questo enorme debito sociale:
a) la produttività del lavoro non è cresciuta come atteso dalle previsioni governative
b) il tasso di fertilità calcolato in modo previsionale dai Servizi Sociali, era pari a 2,2 figli per donna, mentre quello reale è molto inferiore, per cui vi sono meno risorse che possono derivare dal lavoro dei futuri cittadini ;
c) i bassi tassi di interesse, che rendono non adeguati gli investimenti effettuati per coprire i servizi sociali stessi.
Quindi la previdenza sociale è un problema mondiale, non solo italiano. Anzi , paradossalmente, il sistema italiano è fra quelli più razionali e sostenibili. Se non si trova una soluzione il debito di quello USA non è pagabile, in nessun modo. La soluzione può venire però solo o da un cambiamento del tasso di crescita dell’economia, oppure da un cambiamento della resa degli investimenti, fattori incompatibili allo stato attuale.