Elettrodomestici, come detrarre le spese

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Continua la possibilità di detrazioni pari al 50% per gli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici. L’agevolazione – prorogata per le spese che si effettueranno entro il 2017 – può essere richiesta da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia, iniziato a partire da gennaio 2016.

“Si può usufruire di una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni) destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione” viene ricordato sul sito dedicato alle agevolazioni (da quelle per le persone con disabilità a quelle sul risparmio energetico) dell’Agenzia delle Entrate.

QUANDO SI PUÒ AVERE – Per ottenerla “è indispensabile realizzare una ristrutturazione edilizia – e usufruire della relativa detrazione (10mila euro massimo di spesa ammessa in detrazione) – sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali”.

La detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dall’immobile oggetto di intervento edilizio. Ma attenzione: “Per ottenere il bonus è necessario che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni”.

INIZIO LAVORI – Non è fondamentale, sottolinea l’Agenzia, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile: “La data di avvio dei lavori può essere dimostrata da eventuali abilitazioni amministrative, dalla comunicazione preventiva all’Asl, se è obbligatoria”.

Per la detrazione sono necessari i seguenti interventi:

– manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia di singoli appartamenti (mentre i lavori di manutenzione ordinaria – tinteggiatura pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti o infissi esterni e rifacimento di intonaci interni – non danno diritto al bonus);

– ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;

– restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia di interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;

– manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

QUALI ACQUISTI – La detrazione spetta per mobili nuovi come letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi e apparecchi di illuminazione. È escluso invece l’acquisto di porte e pavimentazioni (ad esempio, parquet), tende e tendaggi.

Sì agli elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni) secondo quanto rilevabile dall’etichetta energetica. L’acquisto è comunque agevolato per gli elettrodomestici privi di etichetta a condizione che non ne sia stato ancora previsto l’obbligo.

Rientrano nei grandi elettrodomestici frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, microonde, piastre elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori e condizionatori. Tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto e di montaggio.

QUANTO DETRARRE – Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10mila euro riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Inoltre, la detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in 10 quote annuali di pari importo.

“Per gli interventi di ristrutturazione iniziati nel 2016 (che proseguiranno nel 2017), l’importo massimo di 10mila euro deve essere considerato al netto delle spese sostenute nello stesso anno e per le quali si è fruito della detrazione” ricorda l’Agenzia delle Entrate.

Il limite dei 10.000 euro riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.

COME AVERE IL BONUS – La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o ‘Redditi persone fisiche’): per averla occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito.

Non è consentito pagare con assegni, contanti o altri mezzi. Inoltre, ricorda la guida, “la data è individuata nel giorno di utilizzo della carta da parte del titolare (indicata nella ricevuta di transazione) e non nel giorno di addebito sul conto corrente”.

DOCUMENTI DA CONSERVARE – Importante trattenere la ricevuta del bonifico; la ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito); la documentazione di addebito sul conto corrente; le fatture di acquisto con la natura, la qualità e la quantità dei beni e servizi acquistati.

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