Un bel Bari pareggia a Salerno. Ma i due gol a partita continua a beccarli.

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Salerno – Le premesse per essere una festa del calcio c’erano tutte: la Salernitana a ridosso del gruppetto playoff, sospinta dall’entusiasmo tipico di chi si ritrova, vuoi per bravura, vuoi per puro caso, lassù in classifica, ed il Bari in perenne ricerca del suo centro di gravità permanente, infallibile (quasi) in casa, disastro fuori le mura ma, tuttavia, pur sempre a braccetto coi “fratelli” granata gemellati di “popolo” e di luppolo. Ed oggi erano, appunto, i fratelli baresi a dover sbarcare a Salerno come gli americani nel ’43, con il solito carico di entusiasmo spinti anche dal tradizionale, imperituro, amore incondizionato per i colori biancorossi, senza carri armati né camionette belliche ma con attrezzatura alcolica al sapor di malto e luppolo, insomma carichi di birra, per dirla in breve, sotto il comun denominatore “nemico” – sportivamente si intende – dell’antinapoletanità, i salernitani, e dell’antileccesità, i baresi.

E complice anche una giornata a dir poco primaverile, oscillante tra i venti-venticinque gradi (roba da mare, insomma: non ne parliamo il panorama mozzafiato che offrono queste zone), il tutto è filato via per il verso giusto almeno prima che iniziasse la gara, con i soliti cori pro Salerno e pro Bari urlati da entrambe le curve invertite, i cui colpi d’occhio han fatto davvero venire i brividi, e comunque davanti ad un Arechi non del tutto pieno – 16.813 gli spettatori – in relazione alla posizione che occupa la Salernitana oggi.

Grosso che, complice il pareggio del Palermo di ieri, ha cominciato a sentire le vertigini del primo posto, ha mandato in campo Micai tra i pali, solita difesa a tre con Gyomber, Capradossi e Marrone, centrocampo a cinque con Anderson (all’esordio dal primo minuto) esterno a destra, Petriccione, Busellato e Tello al centro, Improta esterno a sinistra, Cisse’ e Galano.

E, contrariamente al solito canovaccio, è stato subito il Bari ad andare in vantaggio, al 4′, con Galano su assist di Cisse’ che ha messo il pallone al centro area per l’accorrente attaccante foggiano il quale ha preso la mira e ha battuto Radunovic.

Bari che finalmente non parte ad handicap con il solito ceffone beccato dall’avversario salvo, poi, reagire e recuperare almeno il pareggio, ma l’appuntamento con lo schiaffo è solo rinviato di qualche minuto.

Ancora Improta, fischiatissimo dal pubblico granata, dalla distanza al 10′, prova con una conclusione che termina alta.

Purtroppo all’11’ Marrone, che non ha recuperato su un incidente occorsogli ad inizio gara, è uscito dal campo e al suo posto è entrato Tonucci.

Al 13′ è la Salernitana a pareggiare, grazie ad un errore dei baresi appena fuori la loro area (solito pallone perduto, stavolta ad opera di Gyomber), con Rossi che, saltati due difensori, è entrato in area e ha mirato la porta dove Micai ha solo toccato il pallone che si è infilato in gol.

Si fa pericoloso il Bari che costruisce diverse opportunità per arrivare in area tanto che al 23′ su traversone di Anderson, Capradossi di testa ha beccato il palo andando vicino al nuovo vantaggio.

Ancora Bari al 24′ con Cisse’ che disorienta un avversario con una finta, si avvicina all’area e tira verso la porta ma Radunovic para il pallone centrale.

Pericolosa la Salernitana con Bocalon al 24′ con un tiro deviato provvidenzialmente dalla difesa barese in corner.

La gara va avanti col Bari a fare la partita e la Salernitana che sfrutta i contropiedi per quanto pochini almeno fino alla mezzora.

Sul finale è il Bari a soffrire la pressione salernitana che si fa sempre più incessante, complice anche qualche amnesia a centrocampo dove si è perso il pallone troppe volte, per al verità anche da parte dei granata e, come da copione, al 47′ ecco il ceffone di cui sopra che è mancato ad inizio gara con Rossi – ancora lui – che ha trovato il gol del vantaggio su cross di Signorelli sfruttandolo alla perfezione con un’acrobazia niente male, invero in fuorigioco (rivisto al replay è confermato il fuorigioco), ma soprattutto ecco la conferma che il Bari se non subisce almeno due gol in trasferta, e talvolta anche in casa, non è contento.

Diciamo che al Bari è mancata la cattiveria giusta a differenza della Salernitana che si è fatta trovare pronta ad ogni occasione capitatole.

Nel secondo tempo è la Salernitana ad iniziare col piglio pericoloso spostando il baricentro più nella tre quarti barese.

E allora Grosso capisce che può e deve giocarsela fino in fondo e allora al 10′ fa uscire Busellato per Brienza nella speranza di dare fosforo alla squadra.

Ma il cambio sembra, almeno per i primi minuti, non sortire l’effetto sperato in quanto è sempre la squadra di Bollini a dettare i tempi della gara almeno fino alla clamorosa occasione gol occorsa a Brienza al 14′ che, capitatogli il pallone tra i piedi, si è trovato a tu per tu con Radunovic ma ha mandato il pallone di un soffio fuori al secondo palo. Peccato poteva essere il pareggio per il Bari.

Ma è ancora la Salernitana con Minala a concludere in porta con il pallone parato da un Micai, oggi ancora incerto in diverse situazioni.

Insomma è un momento in cui i capovolgimenti di fronti non si contano, anche se, a pelle, è sempre la Salernitana a dettar legge.

Stavolta è il Bari a cercare di recuperare con azioni propositive in avanti concluse con corner o calci di punizione pericolosi come al 20′ quando su un cross, Galano di testa manda il pallone sull’esterno della rete dando l’illusione ottica del gol.

Al 23′ Bollini fa uscire Gatto e al suo posto entra Kiyine che irrobustisce la difesa in quanto percepisce un’aria per nulla tranquillizzante.

E allora il Bari decide di giocare a prendere le redini della gara. Al 30′ dentro l’ex Rosina per Rossi, mentre per il Bari dentro Floro Flores per Cisse’.

E per la serie “dalle e dalle se romb pur o’ metall” ecco il gol che era nell’aria al 31′: di testa Galano segna il gol del pareggio su cross di Improta.

E quando sembrava che il risultato potesse essere acquisito, ecco che invece al 34′ per un passaggio all’indietro troppo corto, Tello non ci arriva per poco.

Ancora un Bari mai sazio al 37′ con una punizione di Petriccione di poco alto sula traversa. In campo sembra esserci solo il Bari, incredibile a dirlo ma è la verità.

La gara si accende sul finale facendo diventare incerto l’esito del risultato con la Salernitana che vuol vendersi cara la pelle ed il Bari a difendersi e a a ripartire pericolosamente. Ma è solo una impressione perché, nonostante la stanchezza e la spremitura come le alici di Cetara dei giocatori, la gara termina sul 2-2, un risultato che vede penalizzato il Bari per il gol in fuorigioco e per le occasioni pericolose avute a differenza della Salernitana che si è resa solo pericolosa nei contropiede, sempre fermati dalla difesa barese. Diciamo, infine, che la tecnica di Brienza e l’estro di Galano hanno fatto la differenza su tutti.

Buono, comunque, il pareggio in considerazione della classifica ma soprattutto del morale: si spera che d’ora in avanti, in trasferta, il Bari possa giocarsi la gara senza troppi problemi provando ad uscire le unghie dell’esperienza e della qualità che non gli mancano.

Grosso a fine gara si è mostrato soddisfatto del pareggio puntualizzando che ha visto un Bari in crescita, che ha commesso meno errori in fase di possesso palla e sempre pericoloso coi soliti proverbiali margini di miglioramento. Oggi venire qui con una squadra in preda all’entusiasmo, non era facile. Infine ha detto che il blitz in trasferta lo sente più vicino.

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