Bari corsaro a Cremona: tre punti e solitario quarto posto

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Nella città famosa non solo per la sua bellezza ma per le famose “tre t”, vale a dire, Turòon (il torrone), Turàs (il Torrazzo) e le tetàs, (le tettone), con la variante Tugnàs, (Ugo Tognazzi a cui Cremona ha dato i natali), Grosso, dallo Zini di Cremona, proscenio di una delle più brutte sconfitte subite dal Bari, si attendeva una risposta ben precisa condita da una buona dose di coraggio, carattere e determinazione con un pizzico di sana spensieratezza, forte della buona prova intravista col Frosinone dove han prevalso più la generosità ed il cuore che il gioco; in parole povere, voleva vedere se il suo Bari era guarito dal mal di trasferta. E, a quanto pare, ma il beneficio è rigorosamente d’inventario, parrebbe di si perché si è visto un Bari cinico, epicureo con la famosa teoria del massimo risultato col minimo sforzo, poco incline al gioco spettacolo e più pragmatico, supportato dal solito pizzico di fortuna che – si sa – aiuta gli audaci.

Affrontata già due volte (al San Nicola), la Cremonese di oggi era diversa da quella incontrata in estate, più grinta, più convinzione dei propri mezzi e, soprattutto da qualche tempo frequentatrice di luoghi d’altura dove è bello esserci anche se con il segno di una brutta sconfitta casalinga ottenuta contro la Pro Vercelli due turni fa. Ma, evidentemente, anche la squadra di Tesser comincia ad avere qualche problema casalingo.

Anticipo di B, faccia a faccia al sapor di playoff con un punto di differenza, con il Bari alla ricerca di una continuità di risultato, invero, mai ottenuta in campionato, al cospetto di una Cremonese che ha perso solo quattro volte e pareggiato tante volte, una squadra esperta nonostante si tratti di matricola.

Queste le formazioni: 4-4-3 in fase difensiva e 4-2-3-1 in fase d’attacco per il Bari con Micai in porta, Sabelli e D’Elia terzini, Gyomber e Marrone centrali, Petriccione vice Basha a centro del campo, Busellato ed Henderson mezzali, Anderson e Galano ali esterne, Kozak centravanti.

Per la Cremonese: Tesser ha mandato in campo Ujkani in porta, Renzetti e Cinaglia terzini, l’ex Claiton e Canini stopper, Pesce, Croce e Arini centrocampisti, l’altro ex Castrovilli dietro le punte, Scappini e Brighenti punte.

Ancora senza Galano, la fascia destra, come con il Frosinone, è stata presa in carico da Sabelli ed Anderson i quali, nonostante le buone intenzioni, han continuato a non lasciare il segno; stessa cosa dicasi a sinistra dove il buon Galano ha faticato molto nel trovare il pallone giusto rimanendo praticamente fermo.

Leggermente meglio la Cremonese nel primo tempo che ha trovato spazio quasi sempre sulla sinistra con le giocate di Castrovilli e Renzetti che son risultati di una certa consistenza ed il Bari che ha giocato la propria partita passando quasi sempre tra i piedi di Henderson ma che, però, non è risultato quai mai pericoloso.

Al 9′ palla gol Cremonese con Brighenti che è sbucato alle spalle di tutti e col piede ha deviato il pallone verso la porta ma c’è Micai che, con la solita spettacolarizzazione, ha chiuso bene.

Risponde il Bari con Kozak che, facendo leva sulla sua forza fisica, è partito da centrocampo arrivando in area ma ha tirato debolmente perché ben marcato dai centrali difensivi cremonesi.

Bella azione al 34′ che parte da una iniziativa di Anderson dalla destra, passa per i soliti piedi di Henderson il quale ha fornito un assist verticale per Kozak ma l’ex laziale ha tirato altissimo.

Al 39′ ci sarebbe da segnalare un mezzo rigore per un atterramento di Henderson da parte di Cinaglia ma l’arbitro ha visto il contrario.

Pericolosa la Cremonese al 44′ con Scappini che smarcandosi da Sabelli, ha tirato di prima trovando l’esterno della rete.

Difficili da contenere Scappini e Brighenti la cui forza fisica si è fatta sentire in area barese dove né Marrone, né Gyomber son riusciti ad allontanarli.

Grosso allora ha deciso di smuovere qualcosa dalla trequarti in su, così, tanto per alzare il baricentro e all’11’ del secondo tempo ha fatto entrare Brienza per Henderson, mossa che ha reso più offensivo il Bari soprattutto in fase di attacco e un minuto più tardi, abbiamo registrato una sassata improvvisa dello stesso Brienza che da fuori area si è presentato al pubblico cremonese con una sventola deviata da Ujkani in corner: è stato il primo tiro in porta per il Bari.

Al 18′ su un cross di Sabelli deviato dalla difesa grigio rossa, gran destro di D’Elia che da fuori area ha sferrato un tiro che si è infilato nel sette della porta difesa dal portiere cremonese. Gol che ha gelato il pubblico dello Zini, già di per se’ infreddolito dalla temperatura.

Tesser ci ha provato con Cavion, goleador della Cremonese con cinque gol, al posto di Canini al 29′ per tentare di aumentare il peso in attacco producendo un clamoroso palo di Pesce sulla cui respinta c’era Micai a fermare il pericoloso pallone.

Cresce la Cremonese che si è resa sempre più pericolosa in avanti mentre il Bari ha arretrato pericolosamente il proprio baricentro non riuscendo ad uscire dal proprio guscio. Anche se il canovaccio è stato pressoché simile per tutto l’incontro con la Cremonese a fare la partita, ed il Bari a difendersi e a ripartire timidamente, e così non può andare sempre bene come è andata stasera.

Paratissima di Micai su un colpo di testa di Scappini (assist ancora di Castrovilli), che ha deviato con un’arcata in corner. Sarebbe stato il pareggio e pure meritato.

Ancora forze fresche per Tesser con il redivivo Juanito Gomes al 34′ il quale è riuscito a dare quel peso in più necessario alla Cremonese per pervenire al pareggio ma che, per fortuna del Bari, non è arrivato.

Poi è stata la volta di Tello per Galano, sostituzione tesa a coprire la squadra e che è andata ad irrobustire ulteriormente il centrocampo, reparto fondamentale che fa da filtro alle giocate lombarde.

Fuori Nenè per Kozac al 40′ per un cambio di centravanti, tante sportellate per il ceco e tanta buona volontà.

Bari che ha preferito fare possesso palla che tentare il colpo di grazia con la Cremonese che ha continuato a gettar palloni in area barese, con la difesa barese, arricchita da Tello, che ha respinto pallone su pallone.

Termina la gara ed il Bari espugna lo Zini con merito perché è riuscito, soffrendo, a respingere tutti gli attacchi cremonesi riuscendo a gestire il vantaggio come le grandi squadre che con una sola occasione gol perfezionata, riescono a portare via tre punti anche se occorre lavorarci su in quanto non può andar sempre bene.

Bari guarito? Non lo sappiamo. Oggi il Bari non è che abbia meravigliato per gioco e spettacolo, anzi. Il campionato è lungo anche se queste due vittorie di misura consegnano a Grosso una squadra che acquista maggior fiducia nei propri mezzi e maggior convinzione. Vittoria, dunque, importantissima contro una pari grado che fa balzare, momentaneamente, al quarto posto in solitario la squadra di Grosso.

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