Le Acli di Taranto esprimono cordoglio per la giovane vittima ILVA

Attualità & Cronaca

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TARANTO – Le Acli provinciali di Taranto esprimono un profondo e fraterno cordoglio agli affetti di Angelo Fuggiano, altra vittima del lavoro insicuro, all’interno dello stabilimento siderurgico Ilva tarantino.

Questa ennesima ferita alla nostra città ripropone a livello nazionale una problematica mai uscita dal dibattito locale: la scarsa sicurezza che quella fabbrica riesce a garantire al suo interno e all’esterno.

All’interno dà poche garanzie perché è cadente nelle infrastrutture e poco affidabile nella tenuta dei suoi “organi vitali”; all’esterno, la situazione sanitaria continua ad avere livelli allarmanti, senza alcuna flessione conseguente ad una produzione comunque ridimensionata.

Quest’aspetto rimanda inevitabilmente alla bozza definitiva del ‘contratto di governo’ tra Movimento 5 stelle e Lega che ha tra i suoi punti più controversi il futuro dell’Ilva di Taranto.

Era molto atteso nella nostra provincia quel passaggio che in definitiva decreterà, sotto diversi aspetti, le sorti sanitarie, ambientali e lavorative dell’intero territorio.

Le Acli provinciali di Taranto intendono esprimere una certa preoccupazione per la contraddittorietà e la superficialità nell’affrontare una questione molto complessa in poche righe e attraverso concetti vaghi: si parla, da un lato, di chiusura delle fonti inquinanti, di bonifica e di riconversione secondo i criteri della green economy; dall’altro, di utilizzo delle tecnologie “secondo i migliori standard mondiali a tutela della salute dei cittadini del comprensorio di Taranto, proteggendo i livelli occupazionali e promovendo lo sviluppo industriale del Sud”.

L’impressione che se ne ricava è che delle due posizioni, evidentemente contrapposte dei contraenti il ‘contratto’, non si sia riusciti a fare sintesi, ma che si siano riportate – in un minestrone oggettivamente poco ben assortito – le due visioni sul siderurgico, una dietro l’altra.

La conferma si è avuta ascoltando – a “contratto” chiuso – i rappresentanti delle due formazioni politiche in procinto di formare un governo, che esprimevano le vecchie posizioni senza alcuna convergenza programmatica.

Le Acli provinciali di Taranto non intendono stare a guardare, impassibili, lo scempio che si vorrebbe continuare a perpetrare sulla pelle dei cittadini della nostra provincia e invocano un reale cambio di rotta attraverso la creazione di alternative serie – utilizzando lo strumento della no-tax sul capitale umano impiegato – per superare fattivamente la vetusta e controproducente monocoltura dell’acciaio.

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