niPur comprendendo le perplessità e i dubbi dei Connazionali all’estero che si sono messi in contatto, anche telefonicamente, non siamo nelle obiettive condizioni d’azzardare delle previsioni attendibili sull’imminente composizione dell’Esecutivo concordato tra Di Maio e Salvini. Né abbiamo il minimo sentore di chi sarà presentato al Capo dello Stato come Presidente del Consiglio dei Ministri. Le trattative, almeno per quanto abbiamo inteso, sono state “blindate” e le opinioni potrebbero rispecchiare ben differenti composizioni di un Esecutivo che avrà notevoli difficoltà nel rimanere a suo posto.
Certo è che l’imminente Potere Esecutivo avrà un “comportamento” politico che non ci sentiamo d’ipotizzare. Le novità, comunque, non mancheranno. E’ anche una questione caratteriale di chi, per una legge elettorale “caotica” ha ottenuto, almeno sulla carta, l’opportunità di essere il braccio operativo di un Potere Legislativo del quale preferiamo non fare apprezzamenti prima d’averlo visto all’opera.
Comunque, entro il mese, tutti i “tasselli” saranno al loro posto e il Primo Ministro sarà presentato al Paese. E’ difficile, tuttavia, ipotizzare cosa dirà e come lo dirà. L’importante è che sia in grado di “dirigere” la squadra di governo senza stonature. Eventualità che non ci sentiamo d’escludere a priori. Chi è esordiente, può anche sbagliare. L’esperienza di governo non nasce col voto, ma con i progetti che saranno maturati sul campo.
Coerenti al ruolo che abbiamo fatto, da subito, nostro, prima di commentare i contenuti del “contratto di governo” (quando saranno resi ufficialmente noti), sarà nostra cura attendere le reazioni del Parlamento e l’intervento, assai atteso, del nostro Capo dello Stato a fronte di un Governo partorito dopo un “lungo” travaglio.
Giorgio Brignola
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