Caos nel Bari per presunte falsità. Indagato Giancaspro

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Non c’è pace per il Bari. Secondo la Procura di Bari si ipotizza un reato di “ostacolo alla vigilanza” nei confronti di Cosmo Goancaspro e di tre impiegati di una agenzia della Banca Popolare di Bari che, essendo parte lesa, avrebbe avviato un’inchiesta interna con relativo procedimento disciplinare. La stessa Banca fa sapere che ha, comunque, collaborato fornendo la documentazione necessaria. Da qui sono stati acquisiti, da parte della Polizia economico-finanziaria, documentazione e sequestrati alcuni computer.

Per questo, il Presidente del Bari – fa sapere la Gazzetta del Mezzogiorno – sarebbe indagato in quanto avrebbe aggirato l’ostacolo del pagamento di 600mila euro avvenuto il 16 marzo attraverso un escamotage cosi da risultare il pagamento avvenuto entro la data prestabilita, vale a dire entro il 16 marzo, ma che, di fatto, risulterebbe effettuato il 6 di aprile. Il tutto avvalorato dall’invio alla Commissione di Vigilanza di un estratto conto bancario che, secondo gli inquirenti, risulterebbe falso. Insomma, una bella gatta da pelare per Giancaspro che per questo motivo risulta indagato. Questo emergerebbe dalle perquisizioni eseguire ieri dalla Guardia di Finanza presso la società del Bari ubicata nello Stadio San Nicola.

La vicenda ruota intorno ai noti modelli F24 che sarebbero risultati tardivi, secondo la giustizia sportiva, nel pagamento e che hanno, poi, generato i due punti di penalità. La stessa Procura Federale aveva evidenziato una “apparente incongruenza” tra i documenti bancari prodotti dalla società insieme alla memoria difensiva con relativa richiesta di archiviazione del 17 di aprile scorso dalla quale, nell’estratto conto, risulterebbe un addebito delle somme disposte con i modelli F24 appena citati da parte della Banca tramite un bonifico del 16 marzo, un addebito risultato non evidenziabile nella motivazione del conto fornita dalla Procura della Repubblica di Bari. Infatti son stati proprio i magistrati a fornire alla giustizia sportiva un documento dell’Agenzia delle Entrate ed un estratto conto che avrebbe evidenziato come alla data del 16 marzo scorso non fosse presente il denaro necessario, denaro arrivato solo il 6 di aprile ed utilizzato, appunto, per gli adempimenti previsti. La Banca Popolare, dal canto suo, ha comunicato di aver ricevuto soltanto delle deleghe di pagamento in data 16 marzo effettuando, di conseguenza, il riversamento in data 10 di aprile.

Ed è per questo che la Procura di Bari ha voluto approfondire questa incongruenza evidenziata dalla giustizia sportiva nella documentazione, in particolare nell’estratto conto che Giancaspro avrebbe utilizzato per far risultare, agli occhi della Covisoc, di essere stato puntuale nei pagamenti. E l’Ordinamento Sportivo obbliga le società a pagare entro il 15 marzo tutte le ritenute Irpef e i contributi Inps del bimestre gennaio-febbraio, ed è proprio da questa situazione finanziaria che si è proceduto all’avvio dell’inchiesta perché, dal punto di vista fiscale, non v’è alcuna responsabilità.

Di ciò, il Bari, ieri in una nota diffusa ha dato notizia “dell’acquisizione di alcuni documenti concernenti l’assolvimento degli obblighi federali con scadenza 16 marzo 2018, nell’ambito di un’indagine non riguardante direttamente la società. Inoltre, si legge nel comunicato – “le attività di acquisizione documentale, non hanno avuto ad oggetto le questioni concernenti la convocazione dell’assemblea straordinaria dei soci per l’adozione dei provvedimenti di cui l’art. 2447 del cc, né tanto meno alcun aspetto relativo alla situazione patrimoniale della società”. E venerdì prossimo, come noto, il Presidente del Bari Cosmo Giancaspro, sarà presente all’assemblea dei soci per coprire le perdite d’esercizio scaturite dal 31 marzo scorso.

Nel frattempo comincia la prevedibile fuga dall’entourage del Presidente da parte dei “satelliti” da sempre gravitanti attorno lui i quali, si dal suo insediamento, salendo sul nuovo carro, han mostrato tutta la loro strisciante adulazione. Insomma, si sta procedendo a quell’antica forma di fuga che è rappresentata dal salto dal carro dei perdenti a quello dei vincitori. Un classico che da sempre avviene in questi casi.

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