“La sentenza UEFA alla Roma è mite”

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di Marcel Vulpis

Avv. Rombolà a TeleRadioStereo: “La sentenza UEFA alla Roma è mite. Fare ricorso vorrebbe dire indispettirli”

Carlo Rombolà, avvocato esperto di diritto sportivo internazionale, è intervenuto ai microfoni di TeleRadioStereo per parlare dei provvedimenti UEFA presi a seguito dei fatti di Liverpool-Roma. Queste le sue dichiarazioni:

Tutto sommato si può parlare di scampato, nonostante una multa che fa pensare alla responsabilità oggettiva, nonostante la partita in questione fosse in trasferta?

In realtà il ragionamento UEFA è bene o male il seguente: essendo i disordini provocati dai tifosi della Roma, sanziono sia la società che gli stessi tifosi. Il fatto che l’UEFA abbia fatto riferimento alle intemperanze avvenute fuori da Roma ha un po’ condizionato tutta la pronuncia: perché oltre alla responsabilità oggettiva, che sinceramente ci può stare anche considerato che 50.000 euro per scontri con esiti così tragici sono tutto sommato prevedibili. Ci può stare anche quello che viene dopo, ovvero il divieto per i tifosi di assistere alle prestazioni della propria squadra per una o due partite, a seconda di come si comporteranno nei prossimi due anni.

A questo punto pensi che sarebbe inopportuno fare ricorso?

Io onestamente me la terrei questa sentenza. Fare ricorso in questo momento vorrebbe dire indispettire l’UEFA. La Roma si è sempre dissociata da questo tipo di fatti, è una questione anche di immagine diciamo: la Roma ha tenuto finora una condotta esemplare agli occhi degli organi dell’UEFA, non ha provato a difendere a spada tratta ragazzi andati assolutamente sopra le righe. Fare ricorso ora per questo tipo di sanzione, che, diciamocelo pure, è mite, sarebbe un atto quasi di ingordigia. Io non sono un dirigente della Roma o il suo avvocato, ma questo tipo di sanzione me lo terrei e dimostrerei a tutta Europa che i miei tifosi sanno andare in giro per gli stadi del continente e comportarsi bene. Sembra banale dirlo, ma la cosa migliore sta nel comportarsi bene nelle prossime partite.

Cosa che però dipende dai tifosi

Certo, una riflessione che apre il dibattito sulle società talvolta vittima dei propri tifosi: un problema enorme da sviscerare, che però purtroppo in parte esiste. Oggi la norma punisce direttamente le società anche per fatti non direttamente compiuti e oggi ci dobbiamo tenere questo tipo di sanzione.

La Roma ora attende le motivazioni della decisione

Sì diciamo che a volte le motivazioni possono slittare di qualche settimana, ma possiamo prevedere verteranno sul fatto che i disordini hanno dei colpevoli al momento, il cui processo è iniziato proprio a fine maggio. Questi colpevoli, nonostante i punti poco chiari, sono riconducibili alla Roma, anche se la As Roma poteva fare ben poco per tenere a bada i propri tifosi… Questo è un rischio che si prendono tutte le società.

A proposito del processo dei due tifosi in Inghilterra. Il rinvio da maggio a ottobre non è eccessivo? Tanti mesi di carcere, in attesa magari di essere assolti e finora non abbiamo ancora visto un filmato degli incidenti…

Sì immagino abbiano immagini in mano. Condivido il tuo pensiero, rinviare di così tanti mesi un processo con una detenzione di ragazzi in attesa di giudizio è diciamo una pena nella pena. In Italia c’è l’istituto della riparazione per ingiusta detenzione, che può scattare in determinate occasioni, ora su due piedi non mi viene in mente un nome preciso, ma immagino ci sia una specie di procedura equivalente anche per quello che riguarda l’Inghilterra. Io se fossi l’avvocato dei ragazzi proporrei loro di giocarci le nostre carte e vedere che esce dal processo: qualora fossero innocenti sicuramente andrebbero a fare valeri i loro diritti anche per il periodo trascorso in carcere.

Ai ragazzi inoltre è stata negata la libertà su cauzione giusto?

Sì, in Inghilterra c’è questa possibilità ed evidentemente il giudice ha ritenuto opportuno muoversi in questo senso.

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