Basta bugie nelle anagrafi

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L’iscrizione di figli di “due madri” e “due padri” tra diritto e ideologia

Su iniziativa politica del Sen. Simone Pillon (Lega-Salvini Premier), già cofondatore del Comitato Difendiamo i Nostri Figli (presieduto dal dott. Massimo Gandolfini) promotore dei Family Day.

ORGANIZZATORI:

Fondazione CitizenGO Italia – La Fondazione internazionale CitizenGO promuove la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e politica dei loro Paesi per la promozione della Vita, della Famiglia e delle Libertà Fondamentali. Ispirata ai valori dell’umanesimo cristiano, ha carattere laico e aconfessionale. Lavora in 12 lingue in 20 nazioni e svolge speciale attività di sensibilizzazione presso le sedi internazionali (ONU, UE, etc). In Italia ha già organizzato il tour del “Bus della Libertà” contro l’ideologia Gender nelle scuole e la campagna di affissioni a Roma recante lo slogan: “L’aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo”, censurata dal Comune.

Associazione Generazione Famiglia – L’associazione Generazione Famiglia è attiva in Italia per la promozione della famiglia quale, secondo dettato costituzionale, “società naturale fondata sul matrimonio” (art. 29 Cost) tra un uomo e una donna (sent. 138/2010 Corte Cost). Promuove iniziative per il diritto dei bambini a una mamma e un papà. È attiva in tutta Italia con circoli territoriali che aiutano i genitori a difendere il loro diritto di priorità educativa verso i figli, specialmente sui temi della sessualità e dell’affettività. Ha co-promosso il tour del “Bus della Libertà” contro l’ideologia Gender nelle scuole.

OGGETTO DELLA CONFERENZA:

Presentazione di Esposti alle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Milano, Torino, Firenze, Bologna, Pesaro circa le iscrizioni anagrafiche di figli nati da “due madri” e “due padri” compiute e politicamente rivendicate dai relativi Sindaci. Esposti presentati e firmati dalla Fondazione CitizenGO Italia nella persona del Direttore delle Campagne Filippo Savarese e dall’associazione Generazione Famiglia nella persona del Presidente Jacopo Coghe.

CONTENUTO E RAGIONI DELL’ESPOSTO:

Scenario: movimento di Sindaci mobilitati per il “riconoscimento giuridico” delle c.d. “famiglie arcobaleno” tramite l’iscrizione nelle anagrafi comunali di figli di “due madri” e “due padri”, nati tramite pratiche di PMA eterologa tra donne e maternità surrogata/utero in affitto tra uomini sfruttate all’estero e in Italia illegali; Rassegna dei casi verificatisi: Torino, Milano, Bologna, Sesto Fiorentino, Gabicce Mare (Pesaro Urbino). Particolare rilievo alle parole del Sindaco Appendino (Facebook, 20 aprile 2018) che rivendica l’intenzione di “forzare la mano” contro gli impedimenti legislativi attuali;

Fondamento politico dell’operazione: si contesta ai Sindaci l’abuso del potere istituzionale amministrativo non discrezionale a fini politico-ideologici, contro la legge vigente, come scorciatoia per il pieno sdoganamento culturale, prima che giuridico, delle pratiche di filiazione oggi precluse: PMA eterologa anche per coppie di donne e maternità surrogata/utero in affitto per coppie di uomini.

Illegittimità delle iscrizioni: Rassegna della legislazione vigente che, dal dettato costituzionale alla legge ordinaria, riconduce senza eccezioni la genitorialità alla dualità maschile-femminile. Limite confermato dalla Corte Costituzionale (sent. 162/2014) anche quando dichiara incostituzionale il divieto di PMA eterologa, specificando la permanenza del requisito della diversità di sesso della coppia.  Lo stesso Codice Civile fonda il dato della genitorialità sulla dualità maschile-femminile, riferendosi in modo esplicito e sistematico alle figure del “padre”-“marito” e della “madre”-“moglie”. Il carattere eterosessuale delle norme in materia di genitorialità è confermato in tutto l’impianto normativo: riconoscimento dei rapporti di genitorialità e filiazione; norme sull’adozione e l’affidamento; norme sulla PMA; norme sulle Unioni civili, che esplicitamente escludono dal rinvio diretto alle norme sul matrimonio quelle riguardanti la genitorialità, l’affinità e l’adozione.

Contestazione della genitorialità di “intenzione”: Si contesta il principio su cui si fondano le pretese delle c.d. “famiglie arcobaleno”, per cui sarebbe genitore di un bambino chiunque abbia condiviso il “progetto” che lo ha portato a nascita, comunque svolto nella pratica e al di là di qualunque rapporto biologico col neonato. Il principio è capace di distruggere l’ordinamento giuridico in materia di genitorialità e filiazione, nella misura in cui non investe solo il dato dell’identità sessuale dei genitori ma anche quello del loro numero: genitori di “intenzione” oltre i legami biologici possono infatti trovarsi ad essere anche più di due soggetti, e potenzialmente un numero di soggetti senza più un limite definito;

Ipotesi di reato: Gli esponenti chiedono alle magistrature competenti, oltre alla disposizione dell’annullamento delle iscrizioni illegittime,di verificare se gli Ufficiali di stato civile coinvolti (in primis i Sindaci), in concorso con le coppie omosessuali di cui alle recenti cronache, iscrivendo nelle anagrafi figli nati da due donne e due uomini si siano resi colpevoli dei reati di:

Falso ideologico (art. 476 co. 2 c.p.) = “Chiunque, mediante la sostituzione di un neonato, ne altera lo stato civile è punito con la reclusione da tre a dieci anni. Si applica la reclusione da cinque a quindici anni a chiunque, nella formazione di un atto di nascita, altera lo stato civile di un neonato, mediante false certificazioni, false attestazioni o altre falsità.”

Alterazione di stato (art. 567 co. 2 c.p.) = “Il pubblico ufficiale, che, nell’esercizio delle sue funzioni, forma, in tutto o in parte, un atto falso o altera un atto vero, è punito con la reclusione da uno a sei anni. Se la falsità concerne un atto o parte di un atto, che faccia fede fino a querela di falso, la reclusione è da tre a dieci anni.”

CONCLUSIONI:

La Fondazione CitizenGO Italia e l’associazione Generazione Famiglia:

chiedono al Ministro dell’Interno Matteo Salvini di provvedere con urgenza ad incaricare le Prefetture competenti dell’annullamento degli atti anagrafici illegittimi – appello sostenuto con petizione online sulla piattaforma di CitizenGO già sottoscritta da oltre 20.000 cittadini;

presenteranno Esposti in tutte le Procure nel cui distretto dovessero verificarsi dette trascrizioni in futuro;

organizzeranno dopo l’estate manifestazioni e convegni nei Comuni in cui esse si sono già verificate;

lanciano un forte appello a tutti i partiti, in particolare a quelli di centrodestra, perché si avvii con urgenza una grande strategia, nazionale e internazionale, contro l’utero in affitto e contro ogni tentativo di manomettere l’ordinamento giuridico italiano a danno del diritto dei bambini di conoscere la verità sulla loro origine e la loro esistenza.

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