3000 € per salire sull’Aquarius: di chi è la colpa?

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di Margherita Russo

Renaud Girard, famoso editorialista de Le Figaro, in una recente intervista rivela senza troppi giri di parole il meccanismo con il quale viene gestito il traffico di esseri umani nel Mediterraneo. La sinergia, forse inconsapevole, tra criminali trafficanti, ONG e forze dell’ordine di stati europei ha permesso per anni un flusso illegale ed incontrollato di esseri umani. La retorica, spesso reiterata nei paesi europei, secondo cui questi immigrati servono per fornire manodopera ad un continente in crisi di natalità, è smascherata da Girard come l’aspetto più tragico e crudele di tutto questo traffico: gli esseri umani non sono semplici fattori economici, ma sono prima di tutto portatori di cultura, e sradicarli dalla loro terra li rende alienati ed infelici, portandoli a rigettare la cultura che li ospita nella sua totalità. Inoltre i paesi d’origine vengono privati dei loro giovani più scolarizzati ed intraprendenti, proprio nel momento in cui il nascente sviluppo economico ne avrebbe più bisogno. Ed infine, le tensioni sociali acuite da flussi massicci di immigrati in Europa stanno erodendo tra gli europei la fiducia nell’Unione, annullando in breve tempo tutti gli sforzi di integrazione fatti negli ultimi decenni.

Le Figaro, 19 giugno 2018

Ariane Lecœur – La polemica sull’accoglienza dell’Aquarius negli ultimi giorni ha toccato quello che da anni è stato il cuore di un malessere tutto francese. È questo il tema della rubrica del giorno nel Figaro di Renaud Girard. Buongiorno Renaud.

Renaud Girard – Buongiorno.

L – Quindi, nella sua rubrica, questa rubrica… che ha suscitato un certo numero di reazioni tra i lettori del Figaro e tra i nostri lettori, probabilmente, lei analizza la complessità della situazione guardando all’evento prima dell’evento, cioè, a cosa succede prima che queste barche arrivino. Si tratta del problema delle reti dei trafficanti e delle ONG. Secondo lei dunque sono loro, con i loro metodi ben oliati, ad alimentare questo traffico e queste sofferenza? Perché? È una cosa voluta?

G – Beh, i trafficanti devono fare soldi! Bisogna capire che ogni passaggio costa tra i 3000 e i 5000 euro, ossia ogni persona paga 3000 o 5000…tra 3000 e 5000 euro a delle reti di trafficanti. Queste reti di trafficanti…

L – Il che è una somma considerevole!

G – ….Considerevole per l’Africa, e che sarebbe molto meglio utilizzata per un investimento nel villaggio africano, per scavare un pozzo, per avviare una fattoria, per fare un progetto fotovoltaico, ma queste sono somme che vengono raccolte per inviare un giovane al cosiddetto Eldorado europeo. Sono mafie, infatti, sparse un po’ dappertutto tra la Libia, il Niger, i paesi di origine, e anche in parte sulla costa europea, che li organizzano.
Questa pratica è diventata oggi (…) che rappresenta un giro d’affari, che è ovviamente illegale, molto più importante del traffico di droga. Lei parlava del malessere francese…sì, perché se, potremmo dire, i popoli europei hanno accettato liberamente, nello spazio di due generazioni votando in referendum o in elezioni parlamentari, l’indipendenza di tutti i paesi africani, allo stesso modo non è mai stato chiesto a nessuna nazione europea e con nessun referendum…- in Francia siamo stati consultati su molte cose: la durata del mandato del Presidente, la questione della Nuova Caledonia, l’entrata dell’Inghilterra nell’Unione Europea, ecc. – …non abbiamo mai consultato il popolo francese per sapere se volevano un’immigrazione di massa a casa o meno. È una decisione, infatti, decisione che è iniziata  con il ricongiungimento familiare di Giscard e Chirac nel 1976, con un semplice decreto, che non è stato neppure discusso in seno al Consiglio dei ministri e che non è nemmeno mai stato l’argomento di nessun dibattito. Quindi, c’è anche un problema in Europa di carenza democratica.
Quindi la gente dice, i “buonisti” di sinistra dicono, “oh sì, ma la Germania ha bisogno di lavoratori”. È possibile, non lo sappiamo. Ma forse dovremmo chiederci, perché in Germania dopo tutto c’è ancora una democrazia, se i tedeschi vogliono ancora di più, se vogliono questi trasferimenti di persone o non li vogliono.
Sono estremamente bravi a sfruttare, di fatto, le regole della carità cristiana in Europa. In che modo? È molto semplice. Il metodo è, si raccolgono dei disperati, ciascuno dei quali ha pagato 5000 euro, su un canotto gonfiabile improvvisato, lo si porta a 12 miglia nautiche della costa della Libia in acque internazionali, e lì si invia un SOS. Si chiama, loro chiamano…perché hanno telefoni satellitari, lì dove ci sono i centri di soccorso italiani, dicendo che c’è un naufragio imminente, e poi se ne vanno, e da quel momento sono le organizzazioni umanitarie o la Marina italiana o la Guardia Costiera italiana che vengono a recuperarli e che fanno a tutti gli effetti il resto del lavoro, e che trasportano questi migranti nei porti europei. Sarebbe più logico che questi poveri naufraghi, o quelli che passano per naufraghi, vengano riportati sulle costa dalle quali provengono, ossia che queste organizzazioni le riportino nei porti di Tripoli o in altri porti libici. E invece no, perché dicono che non è possibile riportarli in un paese pericoloso, e quindi c’è una specie di… Il passaggio illegale di questi migranti dall’Africa all’Europa è organizzato a scopo di lucro dai trafficanti e gratuitamente dalle ONG, dalla Marina e dalla Guardia Costiera europea. I trafficanti sanno come sfruttare il sentimentalismo europeo, la carità cristiana europea

L – La sensazione di questa Europa così ricca, come lei precisa, e quindi che alimenta questa colpa dell’uomo bianco, sfruttata secondo lei qui con furbizia, e che destabilizza profondamente l’Unione Europea

G – Sì, la destabilizza profondamente, vale a dire che in effetti questa tratta di esseri umani è diventata doppiamente deleteria. È deleteria per l’Africa, ed è deleteria per l’Europa. È deleteria per l’Africa perché in realtà fa venire in Europa … questo traffico, questa chiamata enorme, grazie a tutto questo sistema…a questa alleanza involontaria tra contrabbandieri e ONG… questo traffico sta portando degli uomini…dei giovani africani capaci, che dispongono del denaro per pagare il passaggio, somme di denaro ingenti che potrebbero essere utilizzate per importanti investimenti nei villaggi africani, per scavare un pozzo, fare una fattoria fotovoltaica, irrigare, e cose come questa, perché con cinquemila euro si fanno un sacco di cose in Africa, e in effetti sono giovani industriosi, abbastanza intelligenti, non sono i più poveri che se ne vanno, i più poveri non riescono a partire, e così…

L- È una perdita umana, economica…

G – È una perdita umana, si svuota…in realtà l’Africa viene svuotata della sua sostanza. Ma poi ciò crea delle persone sradicate, che non sono necessariamente felici in Europa. E, sapete, dato che provengono da una cultura diversa … ed è ciò che la Merkel non ha capito: le persone, prima di essere esseri economici sono esseri culturali, uomini, è questa la cosa importante. Per loro, ecco, tutto ciò provoca un rifiuto, provoca un rifiuto di tutte le politiche liberali, provoca un rifiuto dell’Unione Europea come abbiamo visto con la Brexit, o con le ultime elezioni legislative britanniche…E così questa follia di migrazioni incontrollate e illegali è dannosa per l’Africa e sta distruggendo questa Europa liberale e unita che è stata pazientemente costruita dagli anni ’50, fin dal Trattato di Roma del 1957.

L – Grazie mille Renaud per le sue osservazioni e per questa rubrica, che si trova in versione integrale nelle colonne del Figaro di oggi e nelle pagine premium di figaro.fr.

G – Grazie.

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