La svalutazione della lira turca

Economia & Finanza

Di

Agosto, il mese delle speculazioni.

Mentre il volgo si sollazza al mare, i poveri finanzieri non dormono e si scatenano contro la lira turca! Tanti anni fa era l’inverso ma oggi le cose vanno così.

Se il mercato fosse “vero” e cioè fatto di milioni di operatori nessuno in grado di influenzare il prezzo (un po’ come accade nei nostri mercati rionali) il valore di una valuta sarebbe determinato dall’andamento dell’economia di quella nazione e quindi si sposterebbe molto lentamente. Se invece il mercato finanziario internazionale è oligopolistico (come è) e cioè costituito da organizzazioni enormi è difficile credere che la caduta di una valuta non accada senza il placet di questi colossi. Se poi accade a ferragosto (come tante altre volte in passato) cioè quando la gente e molti operatori piccoli sono al mare, allora il dubbio diviene fortemente fondato. Peraltro in un mercato rarefatto non è difficile né costoso o rischioso vendere una manciata di miliardi di titoli di stato turchi e farne cadere il valore. Se questa cosa accadesse in un mondo libero si tradurrebbe in effetto domino per le economie concorrenti. Per esempio visto che la Turchia vende frutta e che la frutta turca dopo la svalutazione diviene più conveniente dovrebbe accadere che anche le valute di altri produttori di frutta scendano, almeno parzialmente, temperando così le perdite dei produttori di frutta! Invece no, l’Italia (ma anche Spagna, Portogallo,…) non può svalutare e quindi l’effetto domino non si presenta come una svalutazione ma sotto le mentite spoglie di un aumento dello spread che testimonia la riduzione della credibilità della propria economia dovuta appunto alla maggiore competitività di un competitor. Le imprese italiane così devono ridurre le proprie vendite e i propri margini e poi pagare di più anche il servizio del debito pubblico italiano.

Ma se queste decisioni ostili a singole valute vengono prese da organizzazioni finanziarie sovrastatuali o fuori dagli stati che stanno a fare le istituzioni nazionali? Perché paghiamo centinaia di migliaia di finanzieri? Per perseguitare falegnami ed idraulici mentre i multimiliardari minano alle fondamenta la indipendenza di interi continenti?

Ovviamente il resto del mondo fuori dall’Europa è governato da persone meno idiote di quelle che ci hanno messo in questo pasticcio e quindi assisteremo alla svalutazione di altre monete e quindi all’ulteriore peggioramento della nostra competitività internazionale e della nostra credibilità….ma così va il mondo se a comandare sono andati gli incapaci o i venduti che troppo tardi sono stati cacciati!!!

 Canio Trione

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