L’arcano politico

Politica

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 Le elezioni di primavera hanno ribaltato il quadro politico nazionale. Ora è un Esecutivo di Centro/Destra a destreggiarsi per i destini d’Italia. A ben osservare, gli italiani, fuori e dentro i confini nazionali, hanno preso atto di un Parlamento differente, se non negli uomini, almeno negli intenti. Eppure, ogni scelta a livello governativo potrebbe essere messa in discussione. L’attuale Esecutivo ci riserverà altre sorprese. Quello che siamo riusciti a comprendere è che la logica del potere, almeno come la conosciamo, avrà ancora buon gioco. Se si vuole, realmente, voltare pagina, l’esperienza del passato non dovrebbe trovare collocazione nelle nostre prospettive per il futuro. Insomma, per non ritrovarci punto e daccapo, è indispensabile cambiare.

 Una sorta di pulizia che dovrebbe essere, a nostro avviso, autogestita proprio dalla fitta schiera dei tanti Onorevoli che sono, con buona pace di tutti, “sopravissuti” al nuovo. E questo già non è poco. Eppure potrebbe non bastare. Se il “nuovo” si sostituisce al “vecchio”, senza precise linee di programma, i problemi torneranno. Gli italiani pretendono, e a ragione, ben altro. I prossimi mesi saranno preziosi per verificare le volontà delle singole formazioni politiche nel ridare all’Italia un assetto più stabile.

 D’illusioni non ce ne facciamo: la situazione della Penisola dovrà essere monitorata per lungo tempo. Ricercare le “colpe” non ha pregio. Sarà, invece, fondamentale riscoprire, a tutto campo, quell’onestà politica che ci ha fatto sospettare in una recessione assai più grave di quella che stiamo vivendo. Tutto considerato, basterebbero poche idee ma chiare e realistiche.

E’ inutile supporre svolte epocali, quando già è noto che mancano gli uomini per poterle realizzare. Il “nuovo” Parlamento dovrebbe fornirsi di altre regole per evitare le “tentazioni” e i percorsi alternativi ai quali abbiamo dovuto assistere anche per il recente passato.

 Solo così l’Italia potrà sperare in una graduale ripresa. Tuttavia, le perplessità rimangono. Tant’è che i problemi da dipanare sono così complessi da non consentirci nessuna certezza, ma ancora tanti dubbi. Insomma, il rebus politico, che proprio non prevedevamo, dovrà essere chiarito tramite il Contratto di Governo che dovrebbe garantire una vita “regolare” a un Esecutivo non preventivabile.

Giorgio Brignola

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