Le critiche non servono

Senza categoria

Di

All’evoluzione di questa Legislatura è difficile adattarsi. Non per mancanza di buona volontà, ma per tangibili motivi. Anche a livello Esecutivo, dopo tante esternazioni, l’Italia continua per un percorso ancora incerto la cui evoluzione non è per nulla prevedibile. Almeno sotto il profilo della concretezza.

La Penisola, a dispetto di tutto, è sempre in sofferenza e le critiche degli italiani, in linea di massima, ci stanno proprio tutte. Gli interrogativi che ne derivano sono numerosi. Vanno dalla tutela della persona a quella dei suoi beni.

Essere “insensibili”non può essere un modo di vita. La tolleranza, che è una grande dote di noi popolo mediterraneo, non ha da essere confusa come sopportazione d’eventi imprevedibili e, di conseguenza, incontrollabili. Il rispetto delle persone e delle cose fa parte della Civiltà di un Popolo. Il fatalismo è tutt’altra cosa.

Non ci possono essere “scuse” d’etnie. L’accoglienza, tanto per capirci, non può essere intesa come “sopportazione” d’eventi dolorosi e imprevedibili. La politica non c’entra nulla con l’emergenza. Però, non ci sono attenuanti per giustificare la violenza, morale e materiale, che è ancora cronaca quotidiana. Dato che le leggi ci sono, tutti dovremmo essere tenuti a rispettarle. Per convinzione, mai, per timore. Ci sono, comunque, degli usi, nati con la nostra cultura, che dovrebbero essere intesi da chi, nel Paese, è ospite. Per nostra forma mentale, siamo per una pacifica coesistenza. Del resto, le critiche non sono condanne, ma tramite di convivenza. Ovviamente, ripeterlo non basta mai.

Giorgio Brignola

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube