Genova, giornalista picchiato dalla polizia

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Stefano Origone ha raccontato su Repubblica i terribili momenti del pestaggio. Il cronista è stato aggredito dagli agenti durante il comizio di CasaPound nel capoluogo genovese

Il pestaggio di Origone è avvenuto ieri, 23 maggio, a Genova. Su Repubblica, il giornalista ha ricostruito l’aggressione subita: “Mi trovavo in piazza Corvetto, all’angolo con via Serra, l’unica via di uscita di una piazza completamente blindata dai mezzi della polizia e dagli agenti in tenuta antisommossa. Era una buona posizione, per osservare i contatti tra la polizia e i manifestanti, c’erano già state cariche, ma mi sentivo tranquillo, proprio perché alle spalle avevo la via di fuga. E poco prima la polizia era anche arretrata”. Poi è accaduto qualcosa che ancora adesso il cronista non sa spiegare, ha scritto: “Non ricordo l’innesco della follia, mi hanno detto poi che i poliziotti hanno visto un ragazzo vestito di nero e hanno lanciato la carica. So che mi sono arrivati addosso. Ho cominciato a scappare, ma non ne ho avuto il tempo”. Il giornalista ha temuto per la sua vita, ha iniziato a gridare che non era un manifestante ma un giornalista. Purtroppo però non è servito a nulla. A fermare la furia dei poliziotti è stato un altro agente, Giampiero Bove, che conosce da tempo Stefano Origone. Bove si è buttato sul cronista facendogli da scudo con il suo corpo. Il giornalista ha scritto che il poliziotto ha gridato: “Fermatevi, fermatevi, cosa state facendo, è un giornalista, fermatevi”. “Mi ha salvato. Gli sarò per sempre grato”. Ora il giornalista di Repubblica è ricoverato presso l’ospedale Galliera di Genova, con una costola fratturata, due dita della mano sinistra rotte, trauma cranico, ecchimosi su tutto il corpo e sulla schiena le impronte delle suole Vibram degli anfibi dei poliziotti.

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