di Antonio Atte
E’ scoppiata la guerra dei dossier all’interno del Movimento 5 Stelle dopo la ‘graticola‘ dei sottosegretari, passati sotto la lente di ingrandimento delle Commissioni parlamentari di riferimento in una sessione di colloqui che si sono svolti tra lunedì e martedì sera. A quanto apprende l’Adnkronos da fonti M5S, particolarmente duro è stato il giudizio espresso dalla Commissione Industria, commercio e turismo nei confronti di Davide Crippa e Andrea Cioffi, sottosegretari allo Sviluppo economico, ministero guidato dal leader del M5S Luigi Di Maio.
I membri della Commissione hanno stilato un documento interno – visionato dall’agenzia di stampa – in cui vengono contestate ai sottosegretari una serie di ‘mancanze’: “Assenza di confronto rispetto alle decisioni assunte, anche in contraddizione con l’indirizzo politico del M5S indicato nel programma elettorale. Assenza di dialogo con la Commissione, rispetto agli argomenti trattati nei lavori della stessa. Assenza di confronto per la definizione di indirizzi, proposte emendative (pareri, riformulazioni, etc.)”. E ancora: “Assenza di interlocuzione anche per temi che arrivano dal territorio a cui tutti noi siamo chiamati a dare risposte. Questa assenza – si legge sempre nel documento – si rileva anche per altri sottosegretari”.
E per concludere: “La vostra presenza sui territori dove siamo stati eletti non è stata condivisa o preannunciata. Consiglieri regionali e comunali ci hanno accusato che (sic) siete venuti nei loro Comuni senza averli avvisati e che magari fate foto con sindaci o politici di altri partiti”. Ma non finisce qui. A finire sul banco degli imputati è lo stesso metodo della ‘graticola’, giudicata una vera e propria “gogna” da alcuni eletti pentastellati. Al punto che diversi parlamentari ieri sera si sarebbero rifiutati di consegnare il foglio con la valutazione anonima. E, secondo quanto trapela da fonti grilline in Transatlantico, un gruppetto di deputati starebbe preparando un proprio documento per prendere le distanze dalla ‘graticola’.