La governabilità sembra sia stata mantenuta. Il Centro/Destra che amministra il Paese, ha, però, bisogno di “puntelli” a livello potere legislativo. Cioè in Parlamento. A questo punto, tornano le nostre perplessità sulla solidità di un Esecutivo che potrebbe essere sfiduciato nelle aule del Potere Legislativo.
Mentre l’intesa Salvini/Di Maio procede nella “polemica”, l’Italia sembra aver superato, a nostro avviso, l’ultima “linea” di ritorno. La presenza dei Partiti del “non” dialogo ci rende ancora molto cauti nell’esprimere concrete considerazioni. A nostro avviso, l’accoppiata Di Maio/Renzi potrebbe avere solo qualche carta vincente.
A punto in cui siamo, la governabilità è una scusante per allungare la sopravvivenza di un sistema che pochi avrebbero l’audacia d’eliminare dal fronte politico nazionale. Dietro quest’apparente “regolarità” c’è, però, un Popolo che pretende quel cambiamento ora in forse.
Se questo Esecutivo sgarrasse anche in un solo punto da quanto evidenziato nel suo programma, cadrebbe anche la “fiducia”; producendo addirittura un’incrinatura negli stessi partiti di maggioranza relativa.
La crisi politica, allora, sarebbe imprevedibile e spazzerebbe via, gioco forza, anche chi avrebbe ancora qualche buona carta in mano da giocare. Previsione, comunque, eventuale solo dopo il risultato delle consultazioni per il rinnovo del Parlamento UE. Sulle spalle dell’Europa Stellata restano, però, i dibattuti termini di una linea di “confine” che separa la Maggioranza dall’Opposizione.
Giorgio Brignola