Il Bari fino ad oggi fra luci ed ombre

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Ormai ci siamo. Il conto alla rovescia è iniziato. Gli esperimenti son terminati. Il Bari, da oggi, prepara la gara di domenica prossima a Lentini dove si farà sul serio e dove ci saranno i primi punti in palio. Il Bari, come si sa, per gli addetti ai lavori e per l’opinione pubblica, parte favorito nei pronostici che lo vogliono, almeno sulla carta, come la squadra da battere e le cui avversarie giocheranno alla morte per reggere l’impatto del caterpillar biancorosso e per sperare – perché no – in qualche colpo clamoroso, magari in contropiede, per provare a batterla, sì da ascrivere nel loro palmares una prestigiosa vittoria contro i galletti, un po’ sulla falsa riga dello scorso anno in D. Per questo non sarà facile per il Bari intraprendere questo percorso di serie C pienissimo di insidie. Sarà necessario calarsi al più presto nella parte, cercare di essere umili ma nello stesso tempo mostrare quella forza che indubbiamente caratterizza la squadra di Cornacchini, e infliggere quanto prima il colpo di grazia agli avversari evitando distrazioni e poca incisività e poco cinismo in attacco. Questo, è almeno, quel che ci aspetta e quello per il quale è stata costruita questa squadra da Matteo Scala e dal Presidente.

Il precampionato, dal pareggio contro la Fiorentina B ad Andalo fino a domenica scorsa ad Avellino, è trascorso tra molte luci e poche ombre in quanto se durante il ritiro di Bedollo e il triangolare di Salerno il Bari è risultato imbattuto, anzi, risultando vittorioso contro compagini di serie B e vittorioso contro una pari grado di serie C (la Paganese) dove sono emersi degli ingranaggi ragionevolmente arrugginiti in difesa, la stessa cosa non si può dire di Avellino dove il Bari è apparso, sì, forte, ma nel contempo troppo morbido e poco cinico nonostante le sue occasioni le abbia avute per vincere, rigore non concesso ed un gol dubbio annullato a parte. Ecco, se vogliamo analizzare le luci possiamo affermare che Cornacchini ha a disposizione diverse opzioni nella rosa che, sicuramente, splende per qualità almeno nei singoli elementi, qualità che si intravede sicuramente dal centrocampo fino all’attacco dove le soluzioni tattiche sembrano decisamente di categoria superiore, caratteristiche con le quali la squadra dovrebbe far emergere maturità, così da prendere il timone del comando dettando i ritmi durante le partite manifestando personalità.

Se vogliamo analizzare singolarmente i giocatori, sicuramente Mirco Antenucci ha dimostrato la sua funzionalità in attacco mostrandosi determinante nel suo ruolo nonostante la prova opaca di Avellino, così come continua a mostrare funzionalità Terrani che nelle giocaste rinvia un po’ a Galano, e Hamlili che nel centrocampo risulta, al momento, imprescindibile. Anche lo stesso Schiavone, domenica, ha dimostrato che può tranquillamente giocarsi le chance a centrocampo nel ruolo di regista. Neglia abbastanza in palla, Simeri caparbio e determinato che aspetta solo la zampata decisiva per metterla in rete.

Se vogliamo parlare, invece, delle ombre, Kupisz, così così, tra sgroppate sulla fascia e momenti poco lucidi, Floriano ancora fuori condizione a causa dell’infortunio occorso a Bedollo, Folorusnho deve ancora dimostrare la sua forza, Scavone, già abbastanza rodato, ma sconta i sette mesi di fermo nel Lecce, mentre tutta la difesa andrebbe registrata a dovere nonostante la qualità dei singoli dove spiccano quelle di Costa e di Di Cesare.

Manca, inoltre, una precisa identità nella squadra. Infatti Cornacchini ha schierato più moduli in campo passando dal 4-4-3 al 4-2-3-1 finendo al 4-4-2 e, dunque, lo stesso allenatore dovrebbe cercare di trovare la cosiddetta quadra in campo, una quadra che dovrebbe far emergere il potenziale della squadra. Antenucci, giocando da solo in attacco, finisce per essere imbottigliato dalle difese avversarie, pertanto occorre che lo stesso attaccante venga riforino di cross e di assist dalle ali e dagli esterni, ma anche dai centrocampisti, altrimenti finisce per scomparire dal campo. Insieme a Simeri, con i due terminali in attacco, hanno dimostrato che l’intesa è ancora lontana anche perché la manovra appare troppo prevedibile e imperniata solo su episodi scaturenti dalle giocate dei singoli, posto che si creino. La squadra sembra voler tenere sui piedi il pallino del gioco anche per tutta la gara (o quasi) ma l’episodio determinante sembra non accadere mai e, dunque, occorrerebbe mostrarsi più cinici e determinati nelle azioni.

Infine due parole sulla condizione fisico-atletica. Cornacchini. In questa settimana dovrà lavorare sulla velocità e sulla difesa dove occorrerà trovare quei meccanismi mancati fino adesso così da evitare di concedere opportunità agli attaccanti avversari come è accaduto con la Paganese e con il Pisa. Il tutto per cominciare a intravedere un Bari più o meno in palla domenica prossima a Lentini dove si andrà incontro ad un match infuocato non solo meteorologicamente e dove ci saranno tre punti in palio. Ma anche uno, eventualmente.

 

Massimo Longo

 

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