“Non esiste alcun pericolo di militarizzazione per le carceri italiane derivante dalle minuscole modificazioni legislative in discussione”, commenta Francesco Laura, Vice Presidente dell’Unione Sindacati Polizia Penitenziaria (U.S.P.P.) e Responsabile degli iscritti dirigenti di Polizia Penitenziaria.
Le nuove norme riguardano solo il rapporto organizzativo e i profili gerarchici all’interno del Corpo di polizia penitenziaria e, tra l’altro, in misura parziale” aggiunge Francesco Laura. ” In pratica, la polizia penitenziaria continuerà a svolgere i suoi compiti istituzionali indicati nella legge 395/90, che restano invariati,” prosegue il sindacalista, che afferma, inoltre, ” nulla cambierà nella rapporto tra la polizia penitenziaria è la popolazione detenuta, in quanto si prevede solo una subordinazione gerarchica del personale in uniforme ai dirigenti di polizia penitenziaria, laddove prevista, e resterà la giusta subordinazione funzionale nei confronti dei direttori penitenziari, ossia lo stesso rapporto che oggi esiste con la magistratura”. Per la U.S.P.P. ” la campagna di strumentalizzazione avviata è fuorviante e pretestuosa rispetto ad una situazione che non sfocerà in null’altro se non in una migliore e moderna organizzazione del Corpo”.