Siamo d’accordo con lei, mons. Schneider ma… manca la soluzione o la decisione?

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“Oggi – lo sappiamo – non mancano le difficoltà e le prove per la fede, spesso poco compresa, contestata, rifiutata. San Pietro diceva ai suoi cristiani: «Siate sempre pronti a rispondere, ma con dolcezza e rispetto, a chiunque vi chiede conto della speranza che è nei vostri cuori» (1 Pt 3,15). Nel passato, in Occidente, in una società ritenuta cristiana, la fede era l’ambiente in cui si muoveva; il riferimento e l’adesione a Dio erano, per la maggioranza della gente, parte della vita quotidiana. Piuttosto era colui che non credeva a dover giustificare la propria incredulità. Nel nostro mondo, la situazione è cambiata e sempre di più il credente deve essere capace di dare ragione della sua fede. (..) la fede è messa alla prova anche nell’epoca contemporanea, attraversata da forme sottili e capziose di ateismo teorico e pratico… (..) c’è infatti una forma di ateismo che definiamo, appunto, «pratico», nel quale non si negano le verità della fede o i riti religiosi, ma semplicemente si ritengono irrilevanti per l’esistenza quotidiana, staccati dalla vita, inutili. Spesso, allora, si crede in Dio in modo superficiale, e si vive «come se Dio non esistesse» (etsi Deus non daretur). Alla fine, però, questo modo di vivere risulta ancora più distruttivo, perché porta all’indifferenza verso la fede e verso la questione di Dio.” (Benedetto XVI – Udienza generale – 14 novembre 2012)

Dopo la recente intervista rilasciata da mons. Athanasius Schneider, di cui ha parlato qui anche Chiesepostconcilio con queste parole:

In occasione della Conferenza sull’identità cattolica, Michael Matt di Remnant Newspaper intervista il vescovo Athanasius Schneider (video, 2 novembre) che ha spaziato su vari temi: dal Sinodo dell’Amazzonia alla massoneria nella Chiesa. Acquista rilievo per il riferimento esplicito al Concilio Vaticano II, al sedevacantismo e alla necessità di rimanere fedeli alla Chiesa nonostante la Rivoluzione da parte delle gerarchie più alte.

Mons. Schneider nomina la massoneria definendola come “anticlericale” e “nemica della Chiesa di Cristo”, sottolineando che essa non si pone contro la religione in generale, ma contro l’unicità e l’esclusività di Gesù Cristo, della Sua Chiesa e della Sua Divina Rivelazione.

Afferma che i modernisti del XX secolo hanno seguito un pensiero simile a quello dei massoni, senza necessariamente esserlo e la loro penetrazione nella Chiesa ha raggiunto il suo apice nel Concilio Vaticano II usato per promuovere il pensiero naturalista, antropocentrico, relativista. Dopo il Concilio, i modernisti, anche veri massoni, hanno ottenuto incarichi ai vertici nella Chiesa.

Schneider aggiunge che col papa attuale, “vere eresie” e “rinnegatori della verità Cattolica non solo vengono promossi ad incarichi nelle alte gerarchie nella Chiesa”, ma sono perfino “ricompensati per il loro tradimento di Cristo”.

Dopo la critica esplicita del Sinodo amazzonico Schneider spiega perché in questa ora, la più buia della Chiesa Madre, la scelta non è quella di abbandonarla, ma tutti gli uomini e le donne della cristianità sono chiamati a difendere la Sposa di Cristo.


… e dopo questo video  in cui mons. Schneider ci avverte di come dobbiamo procedere in questo tempo di ECLISSI….


… ci sembra utile unire uno schema molto, molto interessante fatto dallo Staff di Radio Spada, qui, che è condivisibile, se non altro per chiedere anche noi, a mons. Schneider che forse… forse…. le denunce non bastano più e che forse… ma proprio forse… è giunto il momento di fare qualcosa di concreto o, almeno, dire a questo gregge diviso in gruppi, gruppini e gruppetti, forse taluni anche in grappetti…. come agire.

Scrive Radio Spada:

Eccellenza,

abbiamo ascoltato con interesse le sue dichiarazioni nel corso della video-intervista con Michael Matt (qui il collegamento).

Si tratta certamente di argomenti già trattati in precedenza ma, almeno per quel che ci appare, mai condensati e proposti organicamente in una forma comunicativa così immediata.

Ci permetta dunque di ripercorrerne i contenuti salienti.

Lei, in sintesi, afferma che:

  • nel clero e nell’alto clero si trovano coloro che più oggi umiliano la Chiesa (min 5:00);
  • è necessaria riparazione per i gravi fatti che accadono nella Chiesa (min 8:00);
  • il movimento modernista raggiunse l’apice della penetrazione nella Chiesa con il Concilio Vaticano II (min 15:30);
  • il Concilio fu un’assemblea usata dai modernisti come strumento per promuovere le loro idee nella teologia, nella liturgia e nella vita della Chiesa (min 16:00);
  • ci furono all’epoca massoni in alte posizioni della Chiesa: nunzi, vescovi, cardinali (min 17:00);
  • si ebbe una rivoluzione radicale della liturgia della Messa (Novus Ordo) per renderla più accettabile ai protestanti (min 20:00);
  • il permesso dato da Paolo VI nel 1969 alla Comunione sulla mano fu un attacco diretto alla Verità (22:00);
  • Paolo VI fu “colpevole” per la permissione della Comunione sulla mano;
  • sempre in relazione a questo, Paolo VI si sarebbe comportato come un uomo che di fronte al rogo della sua casa si limita a far presente di non essere d’accordo con gli incendiari, senza agire concretamente (min 24:30);
  • l’idolatria accettata sotto Francesco sarebbe un picco che manifesta degli atti cattivi accumulati nel corso di decenni (min 28:00);
  • viviamo in tempi di relativismo e ambiguità dottrinale, già parzialmente presenti nei testi del Concilio Vaticano II (min 31:30), cita in particolare Dignitatis Humanae e le tesi inerenti la “libertà religiosa”;
  • tra le applicazioni negative di quanto citato al punto precedente c’è l’incontro di Assisi del 1986, con Giovanni Paolo II (min 34:30);
  • la Messa Tridentina è la “Messa di tutte le epoche“. Non “forma straordinaria” ma “forma costante” del rito romano (min 50:00);

Ci sembra che questi concetti segnino un netto avanzamento rispetto a sue posizioni del passato remoto (in particolare sul tema dell’ecumenismo) e un’organica chiarificazione di quanto da Lei esposto nel passato recente.

Veder riconosciute da parte Sua l’occupazione massonica (almeno negli anni ’60) di alti incarichi della Gerarchia; l’assalto modernista presso il Vaticano II e i problemi dottrinali dei testi di questa assise; la gravità della rivoluzione liturgica del Novus Ordo e il valore della Messa Tridentina in quanto “Messa di tutte le epoche” (e non “forma straordinaria” come suggerito da Benedetto XVI); le colpe di Paolo VI per l’autorizzazione della Comunione sulla mano; le responsabilità di Giovanni Paolo II per Assisi’86, parte del cammino pluridecennale che ci ha condotto alla situazione attuale, ci rende sicuramente felici.

Questo quadro – lucido e preciso, per quanto ovviamente non onnicomprensivo – implica direttamente alcune conseguenze. Ovvero: rende auspicabile una «chiusura del cerchio» che speriamo possa giungere a breve e a beneficio di tutti. (…)

*****

Ci arrestiamo anche noi davanti a questo auspicio a voler “chiudere il cerchio“… per poter anche comprendere se si tratta, ora, di soluzioni da cercare o di decisioni da prendere? Il tutto sarà sempre accompagnato dalla nostra umile Preghiera, certamente unitamente a tutti i Cattolici che come noi sperano… e che spesso, seppur in modi diversi, procediamo a “Reti unificate”…

 

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