“Sardegna: la creatività di un’isola” all’IIC di Parigi

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L’Istituto Italiano di Cultura di Parigi chiude il 2019 con un omaggio dedicato alla “Sardegna: la creatività di un’isola”, che ha animato con 12 appuntamenti l’offerta culturale dei mesi di novembre e dicembre. Oltre ai laboratori gastronomici dello chef Nicola Pisu, grande successo hanno riscosso i concerti del jazzista Gavino Murgia con il suo “Mattanza trio”, dei Tenores di Neoreli e del pianista Roberto Piana; così come proiezioni cinematografiche; l’incontro con gli scrittori Milena Agus, Alessandro De Roma e Marcello Fois; nonché la riduzione teatrale del romanzo “Mal di pietre” di Milena Agus che ha chiuso la rassegna.

Di eccezionale rilievo due mostre, ancora in corso:

“Terra Incognita”, la Sardegna attraverso lo sguardo di Luca Spano, che sarà visitabile fino al 3 gennaio 2020. Si tratta di un racconto fotografico con 25 immagini prodotte dall’artista tra il 2011 e il 2018, che raccontano l’isola dalla costa al suo interno. Le fotografie circondano un’installazione al centro della galleria, composta da quattro sedie tradizionali (chiamate “scannetti”), e da quattro frammenti di diverse tipologie di roccia. Un percorso di scoperta del paesaggio culturale, attraverso simbolismi, luoghi poco conosciuti o con una forte carica di significati.

“Maria Lai: Suivez le rytme” (Segui il ritmo), visitabile fino al 10 gennaio 2020. Prima mostra personale a Parigi dedicata alla celebre artista, organizzata con il Museo Fondazione Stazione dell’arte di Ulassai e il contributo della Fondazione di Sardegna, un’occasione per festeggiare anche l’anniversario dei cento anni dalla nascita di Maria Lai. Il suo testamento spirituale e’ stato celebrato da una grande installazione posta sulla facciata dell’Istituto “L’arte ci prende per mano”, a cui segue l’esposizione dei famosi libri cuciti (4 originali e 4 copie anastatiche per la fruizione del pubblico); insieme alle opere composite, come i memorabili telai, in mostra c’è “La fuga della capretta”; le “Geografie”, le “Pietre quotidiane”, una documentazione degli interventi ambientali e soprattutto il celebre video “Legarsi alla montagna”, il suo capolavoro.

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