Prodi: “bene Zingaretti, torni a dialogare con la gente”

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L’ex premier sull’Emilia Romagna: da cosa intende liberarla Salvini? “Da un buon governo?”

“Credo che lo sforzo di Zingaretti sia assolutamente condivisibile in quanto vuole riportare il partito al dialogo con la gente. Dialogo indispensabile: l’unico che lo può fare è il Partito democratico. Cosa che finora non ha fatto bene”: lo ha affermato Romano Prodi in un’intervista a La Stampa in cui si è soffermato sull’iniziativa del segretario dem.

“Zingaretti sta elaborando per il dopo”, ha osservato l’ex premier, “dopo le elezioni regionali. Da quel che ho capito il seminario di Contigliano è fatto per una riforma del partito che verrà successivamente. Di questo c’è bisogno. E circa il giudizio vedremo, perché non ho notizia di come questa riforma verrà fatta”.

Per Prodi “l’obiettivo è quello di ricostruire la fiducia nella democrazia attraverso la partecipazione, e se darà frutti o meno lo vedremo nei mesi prossimi”. “O conseguirà una grandissima partecipazione oppure servirà a poco”, ha sottolineato.

Per l’ex presidente della Commissione europea non si può riproporre “un nuovo Ulivo“. “Le cose del passato non si ripetono mai”, ha osservato, “si fatto in Emilia-Romagna attualmente c’è una larga coalizione che comprende sostanzialmente le forze che componevano allora l’Ulivo: va dai partiti di sinistra a porzioni del centro. C’è davvero uno schieramento larghissimo che tradotto nel linguaggio del 2020 è una coalizione indispensabile in ogni democrazia moderna. È la risposta all’esigenza di una democrazia che è diventata molto complessa”.

“Non intendo a tornare in campo”, ha assicurato l’ex premier, “sono più di undici anni che sono fuori dalla politica. In questo tempo non mi sono mai esposto per alcuna carriera, per nessun incarico e per nessun ruolo. E così continuerò a fare per il futuro. Però continuerò sempre ad esprimere le mie idee e le mie riflessioni. Se la Provvidenza mi conserverà la salute credo sarà utile come esercizio mentale a me, e forse a qualcun altro”.

Poi intervisene sull’Emilia Romagna: “da cosa intende liberarla Salvini?”, si chiede. “Da un buon governo?. “Il fatto inequivocabile è che in Emilia-Romagna siamo più avanti degli altri”, ha insistito l’ex premier, ricordando che “cresce più delle altre regioni italiane, ha meno disoccupati, ha un’occupazione femminile che non ha confronti, ha speso bene tutti i soldi europei, ha conseguito investimenti nuovi dall’estero, la sanità che da sola, come in tutte le regioni, è la più elevata voce di spesa richiama migliaia di pazienti che qui vogliono farsi curare. Abbiamo assistito a una straordinaria, corale e pressoché completa ricostruzione del terremoto del 2012″.

Prodi ha ribadito di non essere l’ispiratore delle Sardine: “Avrei voluto essere all’origine delle Sardine che hanno creato un clima molto, molto particolare. E’ per questo che la Lega vuole prendere l’Emilia. Perché da noi è nato l’Ulivo, è nato il Vaffa! Anche Grillo cominciò in Emilia. Questa è una regione che è di per se stessa un laboratorio. E non c’è bisogno che Prodi organizzi niente”

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