Per la piazza contesa di Bibbiano la Lega la spunta sulle sardine

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La questura ha assegnato un altro spazio al movimento, che aveva chiesto la disponibilità della stessa area “prenotata” da Salvini per un convegno

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Bibbiano ancora nervo scoperto nella campagna elettorale in Emilia Romagna. Piazza della Repubblica, fino a venerdì ‘contesa’ tra Lega e Sardine, per le rispettive manifestazioni annunciate per giovedì prossimo, è stata assegnata al partito di via Bellerio.

Mentre le ‘Sardine’ hanno acconsentito di spostare il loro evento, dalla piazza di fronte al municipio, inizialmente richiesta, a uno spazio vicino, piazza Libero Grassi. La decisione è stata comunicata dal movimento anti-sovranista, dopo un incontro in Questura nel pomeriggio. La Lega in quanto partito politico ha, infatti, la precedenza.

“Noi le promesse le manteniamo”, ha scandito Matteo Salvini dal palco di Maranello, dove ha riunito il popolo leghista, nell’ultimo sabato di campagna elettorale prima del voto del 26 gennaio. “Giovedì prossimo alle ore 18, l’avevo promesso a quelle mamme e quei papà: andare, tornare, portare speranza e dignità nella piazza di Bibbiano perché Bibbiano è una vergogna che grida vendetta al mondo”.

Non c’è stato dunque “il passo indietro” del leader leghista invocato dai quattro fondatori delle ‘Sardine’, che hanno raccolto settemila adesioni per la loro manifestazione. Prima dell’incontro, in Questura, i giovani avevano diffuso un video, su Facebook, in cui chiedevano un “gesto di civiltà” a Salvini. “Chiediamo il primo gesto di civiltà da parte della Lega in questa campagna elettorale. Lasciamo stare Bibbiano – questo il messaggio di Mattia Santori – e parliamo di contenuti. Non strumentalizziamo un caso di magistratura che non ha niente a che vedere con il futuro dell’Emilia Romagna”.

Ma se davvero i due contendenti si incroceranno, giovedì a Bibbiano, è ancora presto per dirlo. Malgrado abbiano ottenuto l’autorizzazione per la manifestazione, infatti, le ‘Sardine’ decideranno lunedi’ sera se confermare l’evento, solo dopo aver incontrato i cittadini del Comune reggiano al centro dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ su presunte irregolarità nell’affido di minori in Val d’Enza. “Per noi sono più importanti i cittadini di Bibbiano rispetto all’evento in piazza”, spiegano.

Bibbiano, Lega e ‘Sardine’: un mix che, a pochi giorni dal voto, aggiunge benzina ad una campagna elettorale dai toni sempre più duri in una partita ancora apertissima, dove ogni mossa può risultare decisiva.

Sabato è stato il giorno di Maranello per i leghisti. Salvini ha scelto il Comune dove è nata la Ferrari per la manifestazione di chiusura ufficiale della campagna della candidata leghista Lucia Borgonzoni, che, de facto, si chiuderà venerdì 24 a Ravenna.

In testa il cappellino con il cavallino della F1, il capo di via Bellerio ha radunato i governatori leghisti e i sindaci emiliano-romagnoli. Lui e Borgonzoni si sono detti convinti della possibilità di strappare al Pd la Regione, vincendo “bene” contro il governatore uscente Stefano Bonaccini.

Salvini ha ribadito che le vittorie in Emilia-romagna e in Calabria varranno, per lui, come avviso di “sfratto” al governo, arroccato nel Palazzo, con Giuseppe Conte e Nicola Zingaretti che ricordano Maria Antonietta e Luigi XVI.

Poi ha rivolto un nuovo appello ai colleghi senatori che, lunedì, devono decidere dell’autorizzazione a procedere avanzata nei suoi confronti dal Tribunale dei ministri di Catania che lo accusa di sequestri di persona per aver bloccato lo sbarco dei 131 migranti a bordo della nave Gregoretti. “Lo dico a quei senatori che dovranno decidere se mandarmi a processo, chiedo formalmente ‘Mandatemi a processo perché con me verrà processato il popolo italiano'”, ha detto.

Dal canto suo, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha ribadito che per il Pd gli avversari si sconfiggono con la politica e non con le manette e che non vi sono intenzioni persecutorie nei confronti del leader leghista. La critica, però, alla propaganda di via Bellerio è però netta. “Salvini racconta i problemi. Noi proviamo a risolverli”, ha scritto Zingaretti su Facebook. “L’ho detto oggi a una signora che non vota da 15 anni e che il 26 gennaio andrà a votare per il Pd e Bonaccini. Mi aveva chiesto: ‘io vado ma dimmi un motivo chiaro’. Ecco la nostra campagna elettorale. Vicino alle persone, parlando e ragionando per costruire e non per distruggere”.

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