Dall’emergenza sanitaria all’emergenza democratica. L’eurovirus

Economia & Finanza

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La situazione sia da un punto di vista medico-sanitario, sia da un punto di vista sociale, economico e politico, è estremamente grave e complessa, nel senso che difficilmente dalle situazioni di crisi si esce con delle svolte progressiste, difficilmente da crisi radicali in ambito economico e sociale si esce con un rafforzamento degli spazi di democrazia. La speranza che questa volta sia diverso dipende da noi, da quanto ci impegneremo a tenere dritte le antenne della democrazia, da quanto ci impegneremo a lavorare nella società, nella scuola, nei luoghi di lavoro, nelle fabbriche, negli uffici, nelle piccole imprese e nelle città. Da quanto ci impegneremo quindi a tenere il più possibile aperti gli spazi dell’agire democratico.

In Italia non c’è nessuna dittatura alle porte, ma c’è una democrazia malata, era profondamente malata prima Covid-19 e c’è la forte possibilità che si ammali ancora di più dopo.

In Europa gli scenari sono inquietanti, basta guardare all’Ungheria di Orban; liberista in campo economico, autoritario e statalista, con elementi di repressione da un punto di vista dell’ordine pubblico, della restrizione dei diritti civili, democratici e sociali.

La Slovenia paese limitrofo, per non sentirsi probabilmente da meno, ha votato poteri eccezionali al premier e dunque al governo, come si vede non è così scontato che in una crisi i passaggi siano in positivo, anzi purtroppo i segnali del 900 parlano di una involuzione della democrazia se non addirittura del suo tramonto. La soluzione è quella di non smettere di leggere, scrivere, di usare il pensiero critico e poi il prima possibile tornare a riunirci; ora facciamolo con gli strumenti tecnologi che abbiamo a disposizione.

Bisogna in fine fare attenzione all’Europa delle banche e delle grandi imprese, che non è l’Europa dei cittadini, in quanto è nata per un traffico commerciale e la firma del Mes è molto pericolosa, è importante che i fondi non siano a tasso di strozzinaggio ma che vadano dati a cittadini lavoratori e non solo alle banche.

Alessandra Curto

 

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