Il Bari alla ricerca di una formula giusta per la promozione in B

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Non c’è niente da fare. E’ più forte di lui. Per Luigi De Laurentiis l’idea di far salire la quarta squadra della serie C in B attraverso il sorteggio non va giù per nulla. E come dargli torto. Questa folle idea è proprio ridicola. Per questo il Presidente, attraverso l’Avvocato Grassani – il legale di fiducia della società – cerca di trovare un criterio migliore e soprattutto più giusto per la promozione in B.

L’assemblea prevista per il 4 maggio è ormai alle porte, ed in quel contesto oltre a decidere quali saranno le misure per salvaguardare il torneo che rischia la scomparsa definitiva – così come scrive la Gazzetta del Mezzogiorno – saranno proposte le soluzioni per chiudere in maniera quanto meno dignitosa questa stagione disgraziata. Da questa riunione verranno partorite tutte le proposte che la Lega Pro sottoporrà al Consiglio Federale. Certo, ritornare a giocare, con le condizioni pandemiche ed economiche di oggi, sarebbe da folli soprattutto da parte di alcune società in grave difficoltà finanziarie  che non potrebbero portare a termine il campionato, anche perché la maggior parte delle squadre non sarebbero in grado di seguire il protocollo sanitario previsto in questi casi. Fatto sta che l’idea di scegliere la promossa attraverso il sorteggio è una proposta combattuta da una decina di società.

Le ipotesi relative alla scelta della promossa in B sembrerebbero almeno tre. La prima potrebbe essere quella di stabilire una classifica di ammissibilità che tenga conto di diversi parametri, vale a dire il merito sportivo – ovvero tenendo presente il racking degli ultimi anni – il coefficiente con la media punti, ed il bacino di utenza, ma ce ne sarebbero altre. Una cosa è certa, però: chi fa domanda di ammissione in serie B deve necessariamente avere i conti economici in perfetto ordine, e già questa potrebbe determinare una seria scrematura. La seconda scelta potrebbe essere quella di far richiesta di ammissione (ovvero di promozione) in B da parte di tutte le seconde dei tre giorni andando ad aumentare i club della B sempre che, come spesso è accaduto negli ultimi anni, qualche società cadetta non riesca ad iscriversi per svariati motivi. La terza sarebbe quella di disputare solamente i playoff lasciando, comunque, la possibilità di rinuncia da parte di squadre che non avrebbero i mezzi economici per affrontarli. A tal proposito si terrebbe conto di una formula più snella con gli scontri ad eliminazione diretta da disputarsi, eventualmente, in unica sede (si parla di Coverciano) dove verrebbero disputate tutte le gare, una possibilità, questa, che accontenterebbe tutte le società in quanto lascerebbe fermo il verdetto sul campo. Ma questa idea sembra non trovare riscontro in molte società e dallo stesso Presidente Ghirelli. E su questo gli avvocati della società barese sono pronti alla “pugna”. L’avvocato Grassani, infatti, sostiene che “a dispetto del sorteggio ci sarebbero almeno altre dieci soluzioni più consone volte a definire la quarta promossa. I responsi si stabiliscono attraverso principi sportivi e non con il lancio di una monetina”.

Nel caso, comunque, di cristallizzazione del campionato, il Bari si piazzerebbe come migliore seconda dei tre gironi maturando due possibilità da giocarsi. La prima sarebbe quella mirata alla promozione senza sotterfugi vari, vale a dire se ci fosse, appunto, la cristallizzazione del numero di gare fin qui giocate da tutte le squadre, e tenuto conto dei 26 turni fin qui disputati, i baresi risulterebbero secondi insieme alla Reggiana verso cui, tuttavia, sarebbe in vantaggio  in quanto la società emiliana, teoricamente, non potrebbe usufruire di un secondo ripescaggio in quanto è già stata ripescata dalla D in questa stagione. Un’altra eventualità – come riporta sempre la Gazzetta del Mezzogiorno – è quella di stabilire il coefficiente punti che avvantaggerebbe la Reggiana ed il Carpi in quanto avrebbero il 2,03 a gara differentemente dal 2,00 del baresi. Ma tale calcolo potrebbe non essere definito in questo modo. Esso, infatti, potrebbe diversificarsi a seconda delle squadre concorrenti fin qui affrontate. Insomma, occorre definire un criterio finale e definitivo.

 

Massimo Longo

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