Conte, illegittimi gli allentamenti delle Regioni

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NON POSSIAMO GARANTIRE UN RITORNO IMMEDIATO ALLA NORMALITA’

 Bagarre alla Camera per l’informativa del premier che insiste: danni irreversibili da atteggiamenti ondivaghi, no a iniziative improvvide di singoli enti locali. “Nessun Paese ha riaperto tutto insieme”. Critiche dalle opposizioni perche’ non indossa la mascherina. Fico: dai banchi del governo si puo’.

“Come giurista e come persona cresciuta e educata ai valori democratici, ritengo profondamente ingiusta l’accusa di aver compresso i diritti primari e le libertà fondamentali”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in aula alla Camera. “Ritengo che i presidi di garanzia non siano stati trascurati, ne’ affievoliti nella loro portata”. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, risponde cosi’ nell’Aula della Camera ai rilievi di costituzionalita’ mossi al Governo nel ricorso ai provvedimenti come Dpcm. Gli atti dell’Esecutivo, ha puntualizzato “superano il vaglio di costituzionalita'”. E, ha ribadito: “Ho agito in scienza e coscienza”. “Il contenimento cauto del contagio è una misura necessaria, l’unica strada e principale strumento per ripartire al meglio senza dolorose e forse anche irrimediabili battute di arresto in futuro. La precauzione deve guidarci in questa fase. Un approccio incauto porterebbe a una recrudescenza del contagio”.

E avverte: “Iniziative che comportano misure meno restrittive non sono possibili”, sono “in contrasto con le norme nazionali” e quindi “sarebbero da considerarsi a tutti gli effetti illegittime”. 

“Il Def aggiorna il quadro alla luce dell’emergenza: il Pil dallo 0,6 subisce una contrazione significativa dell’8%, una previsione che sconta la caduta del Pil del 15% nel primo trimestre” e si prevede un rimbalzo con “una crescita del 4,7 nel 2021”. Nel Def sono previsti anche scenari peggiori “con il rischio di una persistenza del virus” e questo porterebbe a una contrazione del Pil fino a -10,4%. Numeri che “danno la misura della gravita’ dello scenario”, dice Conte.

“Nessuno fra i Paesi maggiormente colpiti dall’epidemia ha pensato di adottare una strategia di apertura simultanea immediata di tutte le attività economiche e ripristino di tutte le attività sociali”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in aula alla Camera. “La graduale riapertura delle attività produttive richiede nei prossimi giorni un attento monitoraggio degli andamenti epidemiologici in base a tre fattori – aggiunge – il controllo giornaliero dell’andamento dell’epidemia con il potenziamento della disponibilità anche dei test; la verifica del grado di saturazione del sistema ospedaliero non soltanto con riferimento alle terapie intensive ma anche ai posti letto dedicati al COVID-19 e la disponibilità di dispositivi di protezione individuale, gel e materiali di protezione”. 

La reputazione dell’Italia all’estero è “cresciuta notevolmente”, secondo Giuseppe Conte. Durante l’informativa alla Camera sulla ‘Fase 2’, il presidente del Consiglio spiega: “Alcune aziende specializzate hanno segnalato come il valore reputazionale del nostro paese all’estero sia cresciuto notevolmente. L’immagine dell’Italia è cresciuta, secondo queste indagini, percepita come migliore all’estero”. Ha aggiunto Conte: “Non è tanto merito del governo, è merito dei cittadini italiani. Li dobbiamo ringraziare, per i sacrifici fatti, per i comportamenti virtuosi che hanno posto in essere. Se siamo fin qui riusciti ad arginare la curva del contagio è tutto merito loro”. 

 Nel prossimo decreto legge sono previsti “25 miliardi a sostegno del reddito e 15 miliardi per le imprese”, dice il premier alla Camera. Sulle imprese, il premier spiega che è allo studio “una schema di finanziamento a fondo perduto” per quelle piccole mentre per le medio-grandi “si studia la possibilità dell’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti nel capitale”. “Il governo ha varato una serie di misure per fronteggiare la crisi. Queste misure sono state inserite in Cura Italia, dl Liquidità. Il prolungamento della chiusura di molte attività produttive rendono necessarie di ulteriori provvedimenti. Il prossimo decreto legge conterrà ulteriori sostegno a lavoratori e imprese rafforzando e prolungando le misure già contenute nel Cura Italia”, dice il premier.

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