Il Coronavirus e l’economia albanese

Economia & Finanza

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RUBRICA ALBANIA

di Alkest Shehu

L’epidemia mondiale di Coronavirus è stata un banco di prova difficile per testare i sistemi sanitari dei Paesi ricchi e di quelli poveri.

Le forze per affrontare un virus e un nemico sinora sconosciuto  sono venute alla ribalta e molti Stati, per motivi di sottovalutazione o ignoranza della situazione, hanno dovuto affrontare delle criticità senza precedenti.

Non è stato facile cambiare il modo in cui la gente conduceva la propria vita, né è stato semplice paralizzare buona parte dell’economia. Un gran numero di persone ha dovuto fare i conti con la disoccupazione e lo stress di rimanere a casa.

L’Albania è stata uno dei primi Paesi a intervenire per adottare misure immediate contro l’aumento dei contagi, in maniera tale da allontanare il pericolo di un sovraccarico di lavoro per il sistema sanitario nazionale.

In tale ottica, le prime misure adottate sono state la chiusura delle scuole e quella di tutti i settori a maggio rischio di diffusione del contagio.

Tali misure e la resilienza del popolo albanese si sono rivelate efficaci e hanno permesso al nostro sistema sanitario di funzionare al meglio e curare  tutti coloro che avevano bisogno.

Di recente, le misure in Albania sono state allentate, in considerazione del basso numero di pazienti contagiati ad altri Paesi europei.

Alcune città sono state dichiarate ‘zona verde’ e tutti possono circolare a piedi e in auto secondo orari prestabiliti. Dopo le ore 21, gli spostamenti sono consentiti solo se autorizzati.

Dopo un blocco di diverse settimane a causa delle misure adottate in tutto il mondo, l’economia ha ricominciato a muoversi. In Albania, quasi tutte le attività sono state riaperte, ad eccezione di quelle che presentano un maggior rischio contagio, come dentisti, parrucchieri, ecc.

Il settore industria e artigianato ha ripreso le esportazioni verso l’Italia e altri Paesi europei. Semmai, il problema risiede proprio nella crisi di liquidità del Belpaese, che ha ridotto fortemente le commesse.

Il settore del turismo è pronto all’accoglienza mettendo in atto le misure preventive previste dal governo e, sebbene non si potrà parlare di una stagione turistica come quelle degli ultimi anni, tutte le strutture faranno del loro meglio per tornare alla normalità.

Il settore agricolo  è stato uno dei meno colpiti dalla crisi, visto che produzione e il lavoro non sono mai stati formalmente interrotti. Ciò non toglie che preoccupino le ripercussioni sul prezzo della materia prima e le mancate esportazioni verso i Paesi UE e non solo.

Gli esperti albanesi e mondiali considerano questa situazione difficile e ipotizzano tempi di ripresa affatto brevi. Il problema dell’economia non è semplicemente nazionale ma si estende a livello internazionale.

Il mondo di oggi deve considerare il problema come comune e devono essere prese misure affinché l’economia ritorni alle condizioni normali, quindi al momento devono essere attuati due piani, uno a livello nazionale e l’altro a livello mondiale.

L’economia odierna funziona come una catena, in cui tutto funziona bene fintanto che gli anelli sono integri. In caso contrario, tutto diventa difficile.

Come dimostra il caso concreto delle relazioni commerciali Italia- Albania. Tutto il settore delle produzioni industriali albanesi ha subito il contraccolpo della crisi italiana cominciata due mesi fa, che ha portato a ricevere meno ordini.

Al calo delle vendite industriali si è accompagnato quello delle entrate doganali. Il tutto si è, ovviamente, riflesso anche in un generale calo dei posti di lavoro. Una situazione senza precedenti.

È naturale che situazioni così fuori dal normale comportino difficoltà nella tenuta dell’economia del Paese, per cui non meravigliamoci se ci dovessimo trovare in una fase di contrazione tale da non produrre nelle quantità ottimali.

Ciò che è importante oggi è lo spirito ottimista di riprendere un nuovo viaggio, basato sui migliori esempi del passato.

Periodi delicati e straordinari hanno reso gli Stati più forti per affrontare le nuove sfide che il mondo ci propone, allora come oggi.

Penso e credo che l’Albania, l’Europa e il mondo sapranno uscire a testa alta da questa imprevista situazione che ci sta tenendo tutti quanti sotto scacco.

Alkest Shehu

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