Dopo iltramonto

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Si avvicina settembre. Mese politicamente decisivo anche se ancora in area Covid-19. Le imminenti elezioni politiche in parecchie regioni d’Italia e il Referendum, che potrebbe ridurre il numero dei membri del nostro Potere Legislativo, ci hanno messo in guardinga attesa d’eventi che potrebbero, nel frattempo, venirsi a determinare. Intanto, la politica nazionale sembra non essere più tanto coerente. Si sono, infatti, verificati eventi che ci hanno fatto riflettere. Sicuri di non essere stati i soli.

 L’attuale panorama parlamentare è costellato da un numero di partiti che prima erano parte integrante di quelli che ancora ci sono. Abbiamo, di conseguenza, notate “sfumature” politiche non proprio marginali in una situazione socio/economica sempre più complessa. L’Italia dovrà affrontare il nuovo anno con grinta, ma anche con garanzie, non solo internazionali, di ripresa. Le connessioni di “Destra”, “Centro” e “Sinistra” si sono tanto mescolate da non consentirci più quella netta distinzione che ci permetteva d’evidenziare i diversi percorsi politici e le possibili alleanze di cordata. Oggi, i nostri politici sono “tutti” contro “tutto”. Spesso su differenti posizioni anche quando una maggiore coerenza potrebbe essere prova di una perduta maturità politica.

Questo”Centro” è tutto da intendere Prima “alleato” con la “Destra”, ora in uno con la “Sinistra”. Sino a quando? E, soprattutto, per quale utile motivo per la concreta ripresa d’Italia. Del resto, è più difficile fare delle distinzioni tra “Centro” e “Destra”. Gli sconfinamenti non si contano. Al voto politico si andrà il prossimo anno. E’ una realtà che non ci sentiamo di sottovalutare. Certo è che se si andrà al voto con l’attuale legge elettorale, gli errori che ci fanno riflettere resteranno tutti. Questo Potere Legislativo avrebbe potuto, ma non l’ha voluto, dare un assetto coerente al meccanismo di nomina dei Deputati e dei Senatori. Invece, tutto è rimasto tra gli eventi biasimati, ma non migliorati. 

 L’impegno per un cambiamento, che non sarà solo nazionale, dovrà essere evidenziato e illustrato a chiare lettere al popolo italiano. Non ci devono più essere compromessi di cordata. Per governare bisogna saperlo fare con un’ottica meno settoriale dell’attuale. Il Paese vive una realtà che è uno spartiacque tra ciò che è e ciò che potrà essere. L’attuale momento politico ha sollevato dubbi e legittime domande. Non è, però, servito per ridarci certezze. Un periodo storico d’Italia si avvia alla conclusione. Dopo il tramonto di ciò che è stato, seguirà l’alba di quello che sarà. Che sia migliore dipende da chi sarà investito dalla gestione del Paese. 

Giorgio Brignola

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