Brasile, bimba di 10 anni incinta dopo lo stupro: protesta per difendere il suo diritto all’aborto

Arte, Cultura & Società

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“Ciao, mi chiamo Bimba ed avevo dieci anni quando fui violentata. Vivo i miei giorni con tanta allegria, sorrisi e amore. O meglio era così fino a qualche giorno fa quando un uomo che chiamo zio si è steso su di me. Io credevo volesse dormire e dato che mi ha spogliata forse voleva mettermi il pigiama. Da quel giorno per i seguenti sette ho avuto forti dolori alla pancia, credevo di aver mangiato qualcosa che mi doveva aver fatto male. Mia mamma trovando del sangue insolito sul mio intimo mi portò all’ospedale. Lì mi spiegarono che avevo un bambino nella pancia che cresceva. Dissero che alla mia età era molto strano e mi chiesero di raccontargli quel che mi era accaduto. Io molto timida e confusa parlai dello zio e corsero verso casa sua per legarlo con le manette dei film di polizia che vedevo con papà. Quando l’ho visto andar via mi disse tante brutte parole. Poi sentì la mamma gridare contro i dottori e portarmi via in un altro ospedale. Lì non mi volevano…

Dalla finestra della mia nuova camera bianca vedevo molte donne che reggevano dei cartelloni con una strana parola: “Aborto”.

“Mamma cosa vuol dire aborto?” le chiesi.

“È una bella parola che aiuta le brave bambine e donne che come te hanno mal di pancia e non è stata colpa loro” mi rispose.

“Quindi la gridano perché sono felici di dirla?”

“Si, ma molte persone nel mondo le zittiscono, non vogliono vedere quelle persone felici con la loro parola perché non capiscono cosa vuol dire”

“Ma se non sanno cosa vuol dire perché non lo chiedono? Così forse lasciano quelle persone felici in pace”

Dopo mi fecero dormire su un comodo letto vestita con una strana camicia azzurra. Una volta sveglia il mio mal di pancia era sparito, sembrava una magia. Quando mi affacciai alla finestra, quelle felici donne mi applaudirono, allora tornai a sorridere come non mai.”

Una piccola donna di dieci anni cosa vi aspettate che capisca di tutto questo? Ho provato ad immedesimarmi nello schifo che ha dovuto subire e scrivere quello che secondo me le passava per la mente, ma dovrebbero farlo tutti.

Oggi si capisce il perché di quell’applauso. Erano felici che un suo diritto, un nostro diritto sia stato attuato. Un diritto sottovalutato, criticato ma anche e soprattutto giusto.

Chiedere se si è pro o contro l’aborto non è giusto. È una scelta della madre, non si può essere contro una scelta che non  ti appartiene. Se quella mamma decide di abortire non lo fa per una voglia ma perché magari non ha le possibilità di crescere il bambino.

Oggigiorno si è stimato che la maggior parte delle famiglie non se la sente di creare più di un figlio, perché sono proprio i canoni della società ad impedirlo. Anni fa, i nostri nonni facevano parte di famiglie numerose perché bastava veramente poco per sfamarle. Tirare avanti un figlio oggi comporta spese talmente alte che non tutti possono permettersi.

Molti concordano con questa tesi ma sollecitano a portare comunque avanti una gravidanza per poi magari darlo in adozione. Non è così semplice come si crede.

Oggi l’adozione è diventata ormai una pratica comune, ma è anch’essa una forma di discriminazione. Pensando solo al fatto di scegliere il proprio futuro figlio fra tanti è come scegliere il vestito da comprare fra moltissimi a disposizione. Il fortunato scelto vivrà in una felice famiglia, ma quel bambino non scelto oggi non verrà scelto nemmeno domani. Crescerà e non tante coppie adottano bambini troppo grandi. Rimarrà lì fino alla maggiore età vivendo una vita infelice, quando invece poteva essere risparmiata tutta la sofferenza quando ancora non sapeva nemmeno cosa fosse.

Non si fa di tutta l’erba un fascio ma in molti casi è così.

Sarai in grado di giudicare quella scelta quando smetteranno di esistere violenze, stupratori, molestie. Quando non esisteranno crisi, guerra e società del genere.

Le donne hanno il diritto di essere libere di scegliere cosa farne del loro corpo. Molte religioni impongono in tanti paesi di non attribuire questo diritto alle donne perché colpevoli dell’omicidio di un corpo privo di coscienza. 

Si sentono donne e uomini contro tutto ciò che cambiano idea solo in caso di abusi. Non esistono anticoncezionali sicuri al 100%, fino ad allora dovete essere coerenti con la vostra idea. Chi è contro rimanga contro sempre se proprio deve esserlo. È come il solito dire “Non sono omofobo ma…”. La coerenza è una virtù, un privilegio, che al giorno d’oggi veramente in pochi hanno.

Non c’è un pro o contro se è una scelta, chi non è d’accordo non lo pratichi.

 

Lidia Coluccia

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